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Qualità dei dati

Per dare una valutazione corretta e completa della qualità dell’aria non basta un insieme di stazioni rappresentative delle diverse realtà del territorio, secondo le prescrizioni normative, né che gli strumenti siano moderni e conformi ai metodi che la legge prescrive. E’ infatti anche necessario adottare delle procedere gestionali e delle verifiche a campo che garantiscano che i dati rilevati siano il più possibile accurati.

La strumentazione installata nelle stazioni di monitoraggio della qualità dell’aria, in funzione 24 ore su 24 365 giorni all’anno, è pertanto costantemente sottoposta a verifiche, finalizzate proprio a garantire il buon funzionamento nel tempo delle apparecchiature e l’affidabilità del dato prodotto. In coerenza a quanto previsto dal primo comma dell’art. 17 del D.Lgs. 155/2010, attuato dal DM del 30.3.17, i tecnici di ARPA Lombardia e la ditta esterna incaricata della manutenzione operano secondo procedure di qualità concordate e diverse per ogni tipologia di analizzatore, ma che in linea generale includono interventi di manutenzione preventiva effettuata a intervalli temporali programmati, interventi di manutenzione correttiva, in caso di guasto o malfunzionamento delle apparecchiature e attività di taratura e calibrazione degli analizzatori utilizzando bombole di gas a concentrazione nota.

Per garantire la qualità dei dati, oltre a questi controlli e interventi manutentivi periodici, in ARPA sono attive le cosiddette “procedure di assicurazione di qualità”: un apposito team, l’Ufficio Metrologico, autonomo dal personale che gestisce la rete, effettua specifiche verifiche nell’ambito di attività di controllo di qualità (QC) e assicurazione di qualità (QA) atte a garantire che tutta la rete funzioni in modo adeguato e che i dati prodotti su tutto il territorio regionale dalle diverse stazioni di rilevamento siano di buona qualità e comparabili tra di loro. Di queste fanno parte gli audit a campo, in cui gli analizzatori dell’Ufficio Metrologia, che rappresentano il riferimento regionale per un determinato inquinante atmosferico, sono fatti funzionare per un certo periodo in parallelo alla strumentazione di rete. Eventuali discrepanze riscontrate vengono indagate al fine di individuarne la motivazione e intervenire dal punto di vista tecnico per ripristinare una misura corretta. Un'altra attività che permette di verificare il buon funzionamento degli analizzatori è il test cieco: l’Ufficio Metrologico fornisce ai tecnici della rete di rilevamento una bombola di un determinato gas senza comunicarne la concentrazione. L’analizzatore di cabina misura la concentrazione della bombola poi comunicata al personale dell’Ufficio Metrologico, che valuta così quanto si discosta dalla concentrazione reale. Quanto più i due dati sono allineati tanto più lo strumento è affidabile.