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Frana del Ruinon | Attività 2019-2020

Ruinon 2020

La frana del Ruinon è il maggior dissesto presente sul territorio lombardo ed è uno dei più attivi e pericolosi dell’arco alpino. Negli scorsi anni ha mostrato importanti riattivazioni, specialmente nel biennio 2019-2020, con spostamenti, misurati nella parte inferiore, dell’ordine di centinaia di metri. Tali eventi hanno comportato seri rischi in termini di incolumità per la popolazione, oltre a importanti disagi legati a temporanee chiusure della S.P. 29 che collega la frazione di Santa Caterina Valfurva con Bormio e la bassa valle.
La frana è costituita da un grande scivolamento in roccia e detriti superficiali variamente disgregati ed alterati, per un volume complessivo stimato in oltre 24 milioni di m3.
A seguito degli eventi franosi succedutesi nel tempo sono stati messi in atto svariati interventi per limitare l’evoluzione della frana e garantire una maggior sicurezza lungo la SP 29. Tra questi si ricorda la realizzazione di un rilevato paramassi e di una serie di opere strutturali volte alla raccolta e all’incanalamento delle acque di infiltrazione a monte del dissesto. La riduzione dell’apporto idrico è sicuramente di importanza primaria nell’ottica di migliorare le condizioni di equilibrio del versante, essendo stata accertata una ben definita correlazione fra innalzamenti del livello di falda ed entità delle accelerazioni. È stato infatti osservato che la riattivazione del 2019 ha avuto luogo a seguito di precipitazioni e di scioglimento di neve accumulatasi durante la stagione invernale.
Sia nel 2019 che nel 2020 si sono avuti importanti movimento di materiale e caduta di massi che hanno portato all’interruzione della viabilità. In questi periodi il CMG ha attivato un presidio h24 per il controllo del dissesto in costante contatto con la Protezione Civile, come era già accaduto nel 2014 e nel 2016.
Di seguito vengono riassunti gli eventi salienti che hanno caratterizzato la storia recente della frana del Ruinon:
• 1960 - si innesca una colata di detrito in sinistra idrografica del torrente Confinale che arriva al fondovalle ed ostruisce temporaneamente il torrente Frodolfo;
• 1987 - alluvione della Valtellina- la frana subisce una notevole riattivazione sotto forma di numerose colate di detrito e cadute massi che provocano la chiusura della strada di fondovalle;
• 1997 - avvengono molteplici crolli di entità rilevante in corrispondenza della nicchia alta;
• 2014 - agosto, a seguito di intense precipitazioni, si registrano spostamenti di ordine metrico che portano alla dichiarazione dello stato di criticità elevata per più di uno scenario di evento; il presidio del CMG viene attivato nel mese di agosto e nel mese di novembre per un totale di 12 giorni;
• 2016 - accelerazione simile a quella del 2014 - si osserva anche la mobilizzazione di nuovi settori fino a quel momento rimasti relativamente stabili. Il presidio del CMG viene attivato tra i mesi di maggio e di dicembre per un totale di 36 giorni;
• 2019 - giugno: un rapido scioglimento della copertura nevosa, accompagnato da precipitazioni di entità non eccezionale, determina un repentino aumento dell’apporto idrico al versante ed un altrettanto repentina riattivazione della frana. La SP 29 viene chiusa, vengono registrate velocità ben superiori a quanto mai rilevate in precedenza, con valori che molto spesso eccedono il metro al giorno. Il 20 agosto si verifica il crollo di un masso ciclopico che danneggia la SP29 con la conseguente interruzione della stessa. Il presidio del CMG viene attivato tra i mesi di giugno e di dicembre per un totale di 183 giorni;
• 2020 – si registrano ancora importanti movimenti specialmente nella zona della nicchia bassa. Il presidio del CMG viene attivato tra i mesi di giugno e ottobre per un totale di 109 giorni.