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FRANA DI PAL | EMERGENZA AUTUNNO 2023

novembre 2023, ripresa con drone

Il dissesto di Pal è costituito da depositi di paleofrana posti in destra idrografica della Valle di Bompiano (o Gallinera) alla confluenza con la Val Rabbia, a monte dell’abitato di Sonico (BS). La superficie complessiva è di circa 28 ettari, mentre lo spessore del materiale in movimento raggiunge i 100 metri, misurati dal monitoraggio lungo tubi inclinometrici verticali. I volumi coinvolti superano i 12 milioni di metri cubi.

I rilievi geologici hanno permesso di identificare l’estensione areale dei vari corpi, delimitati da fratture, che costituiscono il dissesto. Il monitoraggio si basa sulla misura gli spostamenti del terreno lungo le fratture principali, sia con strumentazione automatica attiva h24 che a misura manuale eseguita con campagne sul terreno a scadenza periodica.

Lo scenario di evento, che riguarda un movimento di massa di tutto il materiale compreso nel perimetro di frana, comporta l’ostruzione del fondovalle della Torrente Rabbia con una massa di materiale, con conseguente possibilità di un successivo evento di piena (dam break) che potrebbe coinvolgere gli abitati a valle dello sbarramento. 

Nell’autunno 2023, dopo due anni di movimenti di scarsa entità, il dissesto di Pal è stato interessato da una accelerazione che ha portato all’attivazione delle procedure previste dai Piani di Protezione Civile.

Il 2023 è stato un anno particolarmente piovoso. Il pluviometro posto in corrispondenza del dissesto ha registrato nel corso dell’anno oltre 1370 mm di pioggia, di fronte a una media 1100 mm registrata tra il 1891 e il 1990 (dati Regione Lombardia). Rispetto al 2022, quando erano stati registrati solo 742mm di pioggia, nel 2023 l’incremento di precipitazioni è stato di oltre l’85%. Nel mese intercorso tra il 15 ottobre e il 15 novembre sono caduti nell’area di Pal 390 mm di pioggia.

Le precipitazioni hanno causato la saturazione dei terreni e l’innalzamento del livello di falda all’interno del corpo di frana e, contemporaneamente, la strumentazione automatica ha cominciato a registrare accelerazioni dei movimenti franosi nella parte bassa del dissesto. Tra fine ottobre e inizio novembre anche gli strumenti posti a controllo della parte alta della frana hanno cominciato a registrare spostamenti superiori alla media e, dal 5 novembre, il modulo più profondo (a -97/-98 m dalla superficie) della colonna inclinometrica multiparametrica DMS® ha cominciato a registrare i primi movimenti in profondità.

Oltre al controllo della strumentazione automatica in tempo reale h24 i tecnici CMG, con l’ausilio di Guide Alpine, hanno eseguito misure e rilievi in sito, con una frequenza maggiore rispetto alle normali attività programmate. I rilievi con drone, con lo scopo di monitorare l’evoluzione del dissesto e verificare le condizioni della strumentazione, hanno permesso di operare in condizioni di sicurezza.

Dopo un primo avviso di superamento soglie di Moderata Criticità, inviato dal CMG alla Sala Operativa della Protezione Civile il 03/11/2023, è seguito l’avviso di superamento soglie di Elevata Criticità il 05/11/2023. L’evoluzione del dissesto è stata costantemente monitorata e si sono tenuti incontri con le Autorità preposte alla gestione delle emergenze, tra cui la Prefettura, la Protezione Civile, Regione Lombardia, il Comune, la Comunità Montana e la Provincia di Brescia.

Il Comune di Sonico ha attivato dal 06/11/2024 un servizio di osservazione visiva h24 lungo il torrente Rabbia. Il Centro di Monitoraggio Geologico ha costantemente informato i soggetti interessati con report quotidiani riportanti gli spostamenti misurati, le precipitazioni piovose e le previsioni meteorologiche fornite dal servizio meteo di ARPA Lombardia.

Il 12 novembre, a seguito della diminuzione della velocità di evoluzione del dissesto, è stato comunicato il passaggio dalla Criticità Elevata a quella Moderata. Il 19 novembre, dopo un ulteriore rallentamento del fenomeno, è stato segnalato il rientro dalla Criticità Moderata.

Gli spostamenti complessivi, misurati fino all’esaurimento dell’evento a dicembre, sono stati dell’ordine di 1-1.7 metri lungo la frattura che delimita lateralmente il fenomeno, mentre al coronamento del dissesto sono stati registrati almeno 1.2 metri.