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800.061.160

GALLIVAGGIO

Area Gallivaggio
Comune San Giacomo Filippo
Provincia Sondrio
Tipologia Monitoraggio Acquisizione manuale e automatica
Monitorata dal CMG

dal 2011 Radar da terra (DAL 2016 con trasmissione near real time)
dal 2012 al 2016 rete geotecnica automatica – dal 2012 rete geotecnica manuale

Monitorata

Dal 2006 con l’installazione di una rete topografica

Modalità di acquisizione dei dati in tempo reale

I valori rilevati dal radar da terra vengono acquisiti ad intervalli diversificati in relazione alle velocità di spostamento del versante

Numero e sistemi di trasmissione

1 modem GPRS

Strumentazione installata

rilevamento automatico: un radar da terra ad apertura sintetica, una webcam
rilevamento manuale: 25 linee distometriche

Campagne annuali di misura manuale

4 distometriche

Dati acquisiti ogni anno

236.520

Descrizione del dissesto

La parete rocciosa che sovrasta il Santuario mariano di Gallivaggio (XVII° secolo) è stata negli ultimi anni oggetto di un costante monitoraggio.
Si tratta di un ammasso roccioso verticale dell’altezza di circa 500 metri, costituito da metagranito della Falda alpina del Tambò.
Nel corso degli anni si è registrata la caduta di blocchi rocciosi, culminati nel maggio 2018 dal crollo di un importante volume di materiale (6.700 m3), che non ha provocato vittime in quanto si era da tempo provveduto all’evacuazione dei residenti e alla chiusura della Strada Statale 36 dello Spluga. Il Centro di Monitoraggio Geologico di ARPA Lombardia ha seguito costantemente l’evoluzione degli eventi fin dalle prime deformazioni della parete rocciosa, utilizzando strumentazione Radar da terra ad apertura sintetica (GBinSAR). Dall’autunno del 2017, quando i sistemi Radar hanno registrato una accelerazione di alcuni elementi della parete rocciosa, fino al crollo del 29 maggio, il Centro di Monitoraggio Geologico ha costantemente informato la Protezione Civile regionale sull’evoluzione del dissesto fino alla comunicazione di una situazione prossima al collasso 35 minuti prima dell’effettivo collasso di parte della parete.
Dopo il crollo del 29 maggio 2018 è stato realizzato un nuovo vallo paramassi a monte del Santuario e sono state posate nuove reti in aderenza nella parte alta della parete rocciosa.
Attualmente la rete di monitoraggio gestita da ARPA è costituita da un radar da terra con funzione near-real time che analizza costantemente la parete rocciosa e da 25 basi distometriche a lettura manuale che misurano l’apertura di alcune fratture nella parte superiore della rupe di Gallivaggio.
I dati acquisiti negli anni successivi al crollo del 2018 non evidenziano movimenti significativi.

 

Per approfondire:

Gallivaggio Landslide: The Geological Monitoring, of a Rock Cliff, for Early Warning System; Aut: L. DeiCas, M.L. Pastore & C. Rivolta; IJEGE-2018-02 (2018)

Geological monitoring networks for risk management close to large rock cliffs: the case history of Gallivaggio and Cataeggio in the italian Alps; Aut: L. DeiCas, M.L. Pastore, A. Pavan, N. Petrella; GH76 (2021)

Previsione e gestione del rischio da caduta massi e progettazione degli interventi di mitigazione. Il caso della parete rocciosa di Gallivaggio; Aut. G.Bragonzi, P. Cancelli, F. Cattaneo, L. DeiCas, L. Tedeschi; Atti Convegno Geotecnica (2022)

Rockfall forecasting and risk management along a major transportation corridor Alps through ground-based radar interferometry; Aut: T. Carlà e al.; Landslides 16 (2019)

Webcam

webcam-non-disponibile

webcam-mockup