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800.061.160

GERA LARIO

Area Gera Lario
Comune GERA LARIO, MONTEMEZZO
Provincia Como
Tipologia Monitoraggio Acquisizione manuale e automatica
Monitorata dal CMG

dal 2005 rete geotecnica automatica e manuale

Monitorata

dal 1998 al 2005 da Regione Lombardia e Comune di Gera Lario

Modalità di acquisizione dei dati in tempo reale

strumentazione geotecnica ogni 30’ – strumentazione idrometeorologica ogni 10’

Strumentazione installata

rilevamento automatico: 7 estensimetri, 1 stazione meteorologica con pluviometro e termometro
rilevamento manuale: 7 linee distometriche, 10 caposaldi GPS più 2 master esterni al dissesto

Campagne annuali di misura manuale

4 campagne distometriche e 4 GPS

Dati acquisiti ogni anno

227.760

Descrizione del dissesto

La frana Madonnina-Macialli, situata in Comune di Montemezzo (CO), è una frana attiva in roccia, ubicata nella parte terminale del bacino del torrente San Vincenzo, nella destra idrografica, tra i 440 e i 700 m di quota. Il versante presenta una orientazione NW-SE e una esposizione S-SW.
La frana si presenta come una frana di scivolamento fortemente in erosione con frequenti fenomeni di distacchi dall’orlo della scarpata e caduta di materiale in alveo. La frana ha dato i primi segni di riattivazione significativa a partire dal 1998.
Lo scenario di pericolo rilevante ipotizzato dagli Studi di Modellazione per questa frana è determinato dal distacco di grandi volumetrie di roccia, nell’ordine di 100.000 metri cubi, che precipitando nell’alveo del Torrente S. Vincenzo, porterebbe all’alluvionamento di Gera Lario. Volumi inferiori, più probabili, non sono in grado di scatenare la stessa catena di eventi.
Dal 1998 sono documentati numerosi eventi di dissesto di versante che coinvolgono l’area di frana Madonnina Macialli, le più significative e recenti riattivazioni della frana sono:
-giugno 2008: l’apertura di una frattura con rigetto di circa 10-20 cm che delimitava una porzione rocciosa di circa 2000 metri cubi, già monitorata dagli estensimetri presenti in loco, alcuno dei quali vengono travolti dai crolli e successivamente reinstallati.
-maggio 2010: franamento di circa 1000 m3 occorso nella porzione sinistra della nicchia principale. Il franamento viene associato all’evento pluviometrico della prima metà di maggio 2010, durante il quale sono stati registrati circa 300 mm nei primi 12 giorni del mese.
- agosto 2011: a seguito delle precipitazioni intense del 3-6 agosto (225 mm in 3 giorni) si verifica l’apertura di fratture di neoformazione in settori non ancora monitorati al coronamento; una delle fratture isola un volume di 5000 m3
- ottobre 2019: a seguito delle abbondanti precipitazioni dei mesi di ottobre, novembre e dicembre si è osservata un’evidente riattivazione del settore a valle della nicchia con scivolamento di materiale sciolto e crolli e cadute di blocchi. Il materiale caduto si è accumulato sul fondovalle del torrente San Vincenzo.
- nel 2020 il dissesto non ha avuto evoluzioni significative, ad eccezione di una piccola porzione che a marzo ha rilevato un movimento significativo di circa 15 cm.
La rete di monitoraggio, predisposta dagli Enti Locali su indicazione di Regione Lombardia e presa in carico da ARPA nel 2005, è stata realizzata per tenere sotto controllo la frana Madonnina Macialli che si sviluppa fra 440 m e 700 m s.l.m. circa e non è finalizzata al controllo dell’intero versante.
I dati derivati dall’interferometria radar da satellite indicano che nei dintorni della frana monitorata dal 2005 si rileva una attività maggiormente localizzata nel settore superiore del versante presso l’abitato di Montalto, in una posizione ben più elevata rispetto al il corpo di frana oggetto di studio, con tassi di spostamento intorno ai 10 mm/anno. A gennaio 2023 sono quindi stati posizionati 10 nuovi caposaldi GPS, per monitorare l’area compresa tra la frana Madonnina Macialli e tutto il versante fino a Montalto.