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800.061.160

MONTE MASUCCIO

Area Monte Masuccio
Comune Tirano
Provincia Sondrio
Tipologia Monitoraggio Acquisizione manuale
Monitorata dal CMG

dal 2006 rete GPS, dal 2010 stazione meteo automatica

Monitorata

dal 1994 al 2010 rete geotecnica della Comunità Montana Valtellina di Tirano

Strumentazione installata

7 caposaldi GPS

Campagne annuali di misura manuale

4 campagne GPS

Descrizione del dissesto

Il dissesto monitorato è situato in destra orografica della valle dell’Adda immediatamente a nord dell’abitato di Tirano.
Il versante meridionale del Monte Masuccio si caratterizza per la presenza di un importante fenomeno franoso di rilevanza regionale, noto in letteratura come Frana del Monte Masuccio. Si tratta di una grande paleofrana di epoca post-glaciale interessata da locali rimobilizzazioni ed erosioni lungo gli impluvi che solcano il pendio (valli Canale-Visc-Fontanino). Altri fenomeni di minore importanza interessano il piede del versante, favoriti dall’attività erosiva del Fiume Adda.
Dal punto di vista morfologico appare chiara la distinzione tra la zona di monte, a quote superiori ai 2000 metri, dove predominano dissesti e fenomeni di crollo legati all'azione della gravità, delle precipitazioni e del crioclastismo e la zona sottostante, dove, ai fenomeni gravitativi, si accompagnano quelli di accumulo ed evidenze di rilasci tensionali associati a contropendenze e fratture.
Schematicamente il versante meridionale del Monte Masuccio è stato interessato da tre successive fasi di attività: 1) Scollamento antico: si tratta del fenomeno principale, che ha comportato lo spostamento verso valle di un grosso corpo di paleofrana in roccia. 2) Movimenti franosi interessanti il corpo di paleofrana: si tratta di movimenti gravitativi piuttosto recenti. 3) Dissesti localizzati impostatisi al coronamento degli eventi franosi precedenti: si tratta di processi morfodinamici recenti ed attuali, in numerosi casi in fase di evoluzione (Rif. Giovanni Di Trapani, 2003).
Storicamente la zona è stata interessata da numerosi fenomeni di dissesto, fra i quali la frana di Sernio nel 1807, che determinò uno sbarramento sul fiume Adda dando origine ad un lago. Altri fenomeni sono stati registrati nel 1951, nel 1994, nel 2001 e nel 2002.
Arpa ha installato nel 2006 due caposaldi GPS per il monitoraggio degli spostamenti nell’area di Prà Campo. E’ presente anche una stazione meteorologica automatica. Nel corso del 2022 sono stati installati ulteriori 5 caposaldi GPS per monitorare un areale maggiore anche alle quote inferiori fino alla località Baruffini. Gli spostamenti individuati attraverso la strumentazione controllata da Arpa indicano movimenti annuali molto piccoli, dell’ordine di alcuni millimetri all’anno. L’analisi dei dati interferometrici da satellite ha consentito di individuare in tutta l’area di dissesto movimenti annui compresi tra i 2mm/anno e gli 8mm/anno. Il valore più alto si registra in corrispondenza di aree con presenza di importanti spessori di detrito superficiale non vegetato e pertanto soggetto a cicliche rimobilizzazioni stagionali causate anche da particolari condizioni meteorologiche.