Strumentazione installata |
rilevamento automatico: 8 sonde inclinometriche biassiali in due tubi, 2 piezometri, 1 stazione meteorologica con 1 pluviometro, 1 termometro, 1 nivometro rilevamento manuale: 5 tubi inclinometri inclinometrici, 5 piezometri |
Descrizione del dissesto |
Il dissesto corrisponde al tratto di versante sinistro della bassa Valle Camonica che insiste sull’abitato di Pian Camuno, compreso fra il Torrente Pelucco e la Val Roncaglia. L’area è individuata in bibliografia come interessata da alcuni scivolamenti rotazionali e traslativi in parte attivi e in parte quiescenti, sovrapposti a una Deformazione Gravitativa Profonda di Versante estesa parecchi chilometri quadrati. Il volume totale delle masse mobilizzate è di decine di milioni di metri cubi. Dal punto di vista geologico il versante è impostato nelle rocce della formazione dei Micascisti del Maniva che nella parte bassa della Val Camonica rappresentano il Basamento cristallino delle Alpi meridionali Gli ammassi rocciosi si presentano in parte cataclasati, completamente ed intensamente fratturati, facilmente disgregabili in frammenti minuti e con un comportamento geotecnico spesso assimilabile a quello di un terreno. Il substrato roccioso è quasi ovunque coperto da coltri di depositi superficiali che raggiungono talora una potenza considerevole. Si tratta di depositi detritici di versante, alluvionali, glaciali e corpi di frana costituiti da accumuli di materiale di varia provenienza, coinvolti nella complessa dinamica del versante. Nel periodo di monitoraggio a cura di ARPA-CMG, iniziato per alcuni inclinometri manuali da aprile 2017, per altri dal 2018, sono stati registrati movimenti significativi dell’assetto dei versanti, in linea con quanto è stato definito nelle precedenti fasi di monitoraggio. Le misure inclinometriche hanno infatti mostrato che i movimenti continuano in maniera simile a quanto misurato dal 2011 al 2017, con deformazioni dell’ordine di alcuni centimetri all’anno nelle medesime aree in cui in precedenza si sono registrate le massime velocità di evoluzione del dissesto e di circa 10mm/anno nelle altre aree. Le superfici di scorrimento sono multiple e poste a profondità variabile, da 10 a 100 metri di profondità, come era già stato definito in passato. In particolare un tubo inclinometrico attivo dal 2017, prima di interrompersi a fine 2020, ha mostrato in circa 3 anni di attività uno spostamento di oltre 25 centimetri, con superfici di scorrimento a 14 e a 52 metri circa dal piano campagna. L’interferometria da satellite nel periodo 2014-2022 evidenzia tassi di spostamento medi di poco inferiori ai 2 cm/anno nella parte più elevata del versante in dissesto, mentre nelle rimanenti porzioni dell’area monitorata gli spostamenti registrati sono dell’ordine di 8-10 mm/anno. |