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800.061.160

RUINON

Area Ruinon
Comune Valfurva
Provincia Sondrio
Tipologia Monitoraggio Acquisizione manuale e automatica
Monitorata dal CMG

dal 1997 rete geotecnica automatica e manuale
dal 2006 Interferometria radar da terra (SAR) near real time e rete topografica manuale
dal 1998 al 2013 rete GPS manuale - dal 2001 al 2012 rete GPS automatica

Monitorata

dal 1997 - CMG

Modalità di acquisizione dei dati in tempo reale

strumentazione geotecnica ogni 30’strumentazione idrometeorologica ogni 10’, i valori rilevati dal radar da terra vengono acquisiti ad intervalli diversificati in relazione alle velocità di spostamento del versante.

Numero e sistemi di trasmissione

5 modem rete mobile / 2 radio e 1 modem satellitare in backup, Linea WiFi dedicata per Radar

Strumentazione installata

rilevamento automatico: 26 estensimetri, 1 radar da terra, 1 piezometro, due stazioni idrometeorologiche con 2 pluviometri, 2 termometri, 2 nivometri, 1 idrometro
rilevamento manuale: 33 linee distometriche, 1 piezometro, 12 mire ottiche

Campagne annuali di misura manuale

16 distometriche, 3 topografiche

Dati acquisiti ogni anno

1.892.160

Descrizione del dissesto

La frana del Ruinon è situata all’interno del territorio comunale di Valfurva, in Alta Valtellina, provincia di Sondrio. Il dissesto interessa il versante SW del Monte Confinale, in destra idrografica del torrente Frodolfo, nel tratto compreso tra gli abitati di S. Caterina e di S. Gottardo.
Le unità litologiche nell’area appartengono al basamento cristallino della Falda Campo, facente parte del Dominio Austroalpino. In particolare, lungo il versante affiorano in maniera preponderante le Filladi di Bormio, rocce metamorfiche intensamente piegate di origine pre-Permiana con inclusioni di marmi e metabasiti.
Il versante destro della Valfurva presenta numerosi indizi di Deformazione Gravitativa Profonda di Versante, quali sdoppiamenti di cresta, trincee, depressioni chiuse di tipo graben, fratture beanti, scarpate e contropendenze. Queste deformazioni profonde, dalla Cima Saline a oltre 3000 metri di altezza fino al fondovalle a 1450 metri di quota, interessano il substrato a profondità dell’ordine di oltre cento metri.
La frana è in senso stretto è costituita da un grande scivolamento in roccia e detriti superficiali variamente disgregati ed alterati, per un volume complessivo stimato in oltre 30 milioni di m3. Si estende dalla quota del coronamento superiore (2.100m slm), fino al fondovalle situato a 1.450m di quota ed occupa una superficie complessiva di circa 0.5km2. Si distinguono nettamente due nicchie di distacco, rispettivamente alle quote di 2.050-2.100m slm e di circa 1.900m slm. La nicchia di frana più alta presenta una larghezza di circa 700m e risulta in progressiva espansione, in particolare verso Sud-Est. A quote superiori al limite del bosco il Torrente Confinale, che trae origine dall’omonimo lago a quota 2.930 m.slm., evidenzia una situazione idrogeologica particolare con numerose sorgenti posizionate a valle di un potente affioramento di marmi. Va notato che la portata del Torrente Confinale all’uscita del lago è notevolmente superiore a quella del torrente in prossimità della frana.
A quote superiori al dissesto sono presenti morfologie glaciali come valli sospese, circhi, superfici striate, rocce montonate, terrazzi, morene e morfologie periglaciali.
La dinamica del dissesto è di tipo complesso, basata su uno scivolamento di detrito superficiale e di roccia profondo, con crolli di massi anche di grossa volumetria e colate detritiche. I movimenti, costanti durante tutto l’anno, subiscono accelerazioni in concomitanza ad eventi meteorologici particolarmente intensi e prolungati a cui si aggiunge lo scioglimento del manto nevoso. Una volta innescata l’accelerazione del fenomeno, specie nella zona della nicchia inferiore, tale dinamica si prolunga nel tempo, come è stato registrato per lunghi periodi negli anni 2016, 2018 e 2019.
Gli scenari di pericolo per i movimenti del corpo franoso sono differenti e vanno da poche centinaia di migliaia di metri cubi (per movimenti di parte del detrito superficiale) fino a decine di milioni di metri cubi in caso di movimenti complessivi dell’intero corpo di frana. La strumentazione installata tiene sotto osservazione la frana h24 con finalità di Protezione Civile.

 

Per approfondire:

Deep seated rock slope instabilities, long term real-time monitoring and collapse forecasting (2011)

An example of data’s analysis coming from the geological monitoring: Ruinon landslide in upper Valtellina (Sondrio, Italy)

Long-term evolution and early warning strategies for complex rockslides by real-time monitoring (2017)

Webcam

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