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800.061.160

SEMOGO

Area Semogo
Comune Valdidentro
Provincia Sondrio
Tipologia Monitoraggio Acquisizione manuale e automatica
Monitorata dal CMG

dal 1994 rete geotecnica automatica e manuale
dal 1993 al 2005 Rete topografica - dal 2002 al 2008 Rete GPS

Monitorata

dal 1984 al 1992 rete geotecnica da AEM

Modalità di acquisizione dei dati in tempo reale

strumentazione geotecnica ogni 30’ – strumentazione idrometeorologica ogni 10’

Numero e sistemi di trasmissione

3 modem GPRS / 2 modem radio e 1 modem satellitare in backup

Strumentazione installata

rilevamento automatico: 4 sonde inclinometriche profondi biassiali, 4 piezometri, due stazioni meteorologiche con in totale 2 pluviometri, 2 termometri, 2 igrometri, 1 nivometro, 1 barometro
rilevamento manuale: 20 tubi piezometrici, 4 tubi inclinometrici

Campagne annuali di misura manuale

2 piezometriche, 2 inclinometriche

Dati acquisiti ogni anno

473.040

Descrizione del dissesto

Il versante monitorato è posto in sinistra orografica del Torrente Viola in comune di Valdidentro in corrispondenza e a monte dell’abitato di Semogo all’incirca tra le quote 1350 m s.l.m. circa e 1900m s.l.m. Più in dettaglio il tratto in esame della valle del Torrente Viola, un affluente del fiume Adda, è compreso tra il Torrente Cadangola e la Valle di Pezza, al piede del versante meridionale del Monte Trela.
In passato, a più riprese ed in zone diverse, il pendio a monte dell’abitato ha manifestato segni di instabilità e da ultimo, nel maggio 1983 è stato interessato da un movimento franoso in località Morzaglia; il materiale franato, proveniente dalla zona immediatamente a monte dell’abitato di Semogo, ha raggiunto alcuni edifici dell’abitato.
In generale su tutto il versante al di sotto delle coperture detritiche di versante o di frana, il substrato roccioso risulta scomposto da numerosi piani di movimento ed è soggetto a collasso gravitativo. Il limite tra la fascia alterata e la fascia “compatta” risulta più profondo in corrispondenza della zona di Morzaglia e della base del versante e più superficiale verso i due speroni rocciosi che delimitano l’abitato di Semogo. Per quanto è dato attualmente osservare, gli eventi franosi e i fenomeni di instabilità osservati negli ultimi anni interessano solo la parte più superficiale degli accumuli di frana presenti alla base del pendio.I volumi indicativi dell’area variano da 3 a 21 milioni di metri cubi con movimenti registrati negli ultimi anni di pochi millimetri (Cfr. Università degli Studi di Milano-Bicocca “Attività di Modellazione Geotecnica e revisione di soglie di criticità nell’ area di Semogo” luglio 2013).
Gli spostamenti individuati attraverso la strumentazione controllata da Arpa confermano il trend dei movimenti annuali pressoché nulli o molto piccoli (al di sotto di 1.6 cm/anno), classificando il dissesto come estremamente lento secondo la classificazione di Cruden e Varnes. L’analisi dei dati geotecnici rilevati è stata comparata con i dati interferometrici satellitari. Questo ha consentito di individuare in tutta l’area di dissesto spostamenti cumulati a partire dal 2010 fino al 2022 mediamente inferiori ai 10mm. Nell’area più orientale della frana di Semogo sono stati rilevati spostamenti cumulati attorno ai 35 mm.