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800.061.160

TORRIONI DI RIALBA

Area Torrioni di Rialba
Comune Abbadia Lariana
Provincia Lecco
Tipologia Monitoraggio Acquisizione manuale e automatica
Monitorata dal CMG

dal 2017 rete geotecnica automatica, manuale e rete topografica

Monitorata

Dal 2002 è stata avviata un’attività cognitiva delle fratture più evidenti attraverso incarichi professionali e progetti di ricerca. Dal 2011 al 2017 è stata attiva una rete geotecnica manuale e automatica a cura del Polo Territoriale di Lecco del Politecnico di Milano.

Modalità di acquisizione dei dati in tempo reale

strumentazione geotecnica ogni 30’ - strumentazione idrometeorologica ogni 10’

Numero e sistemi di trasmissione

1 modem rete mobile / 1 modem satellitare in backup

Strumentazione installata

rilevamento automatico: 11 estensimetri, 8 inclinometri superficiali biassiali, 8 termometri da roccia, 2 misuratori di portata, 1 stazione meteorologica con pluviometro e termometro
rilevamento manuale: 22 linee distometriche, 14 mire ottiche

Campagne annuali di misura manuale

4 distometriche, 4 topografiche

Dati acquisiti ogni anno

1.103.760

Descrizione del dissesto

I Torrioni di Rialba sono un sottile sperone roccioso alto circa 100 metri percorso da quattro fratture subverticali ad apertura metrica che si estendono dalla base della parete fino alla cima. La struttura viene definita “Torrioni” in quanto si presenta sotto forma di una serie di quattro pilastri rocciosi isolati su tre lati incombenti sul pendio e sul sottostante Lago di Como, aventi volumetria variabile da 50.000 a 100.000 metri cubi circa.
I torrioni sono costituiti da un conglomerato a spigoli vivi molto cementato, affiorante solo in quest’area, originato da un antico deposito di versante legato a grandi eventi di frana avvenuti tra il Miocene superiore e l’inizio del Pliocene. Alla base dei torrioni affiorano unità triassiche della Formazione di San Giovanni Bianco (Carnico-Norico). Il contatto tra le due unità è tettonico, con una breccia di frizione molto erodibile che dà luogo a una estesa nicchia per la presenza di rocce più resistenti che sovrastano litologie più tenere. Le falesie che circondano la valle di Rialba sono costituite da Calcare di Esino (Anisico-Ladinico)
Lo scenario di evento più verosimile prevede il crollo verso valle del torrione più esterno (volume stimato circa 50.000 m3) che potrebbe implicare l’interruzione della Strada Statale, della ferrovia Milano-Colico, della linea elettrica, di una condotta forzata per scopi idroelettrici, la distruzione della centrale stessa, oltre a possibili implicazioni legate ad onde anomale nel caso di raggiungimento del bacino lacustre.
Il monitoraggio geotecnico dell’area a cura di ARPA è attivo dalla primavera 2017; da allora non sono stati registrati movimenti di rilievo. Nel corso del 2022 sono stati aggiunti ulteriori sensori automatici per misurare eventuali spostamenti del torrione più esterno.