Descrizione del dissesto |
Il settore monitorato è posto sul versante in sinistra idrografica del Torrente Febbraro, nell’omonima valle, monte della località Case Rasieri tra 1300 e 1750 metri di quota. I movimenti registrati interessano lo scivolamento di accumuli di paleofrana e depositi glaciali. Nel 1960 piogge intense hanno provocato uno sbarramento parziale dell’alveo del Torrente Febbraro dovuto all’accumulo di materiale. Il fenomeno, come riportato da “Frane di Lombardia” (pubblicazione a cura di Regione Lombardia, 2012), risulta ancora visibile per la presenza di un restringimento dell’alveo in concomitanza dell’area di accumulo. Nel mese di giugno 2001 il movimento franoso si è riattivato ed è proseguito anche negli anni successivi. E’ stata ripetutamente danneggiata la strada che collega le località di Baite Stabisotto e Ca’ Rasieri, con fenomeni di cedimento della carreggiata e lesione dei muri di contenimento. Nel 2010 è stata installata dal Centro di Monitoraggio Geologico di ARPA Lombardia una rete di monitoraggio topografica e distometrica. Nel 2022 la rete GPS è stata ampliata interessando anche il nucleo di baite in località Avert Laghetti. Le misure manuali vengono eseguite tre volte all’anno e i dati ottenuti vengono integrati con l’interferometria Radar da Satellite. I dati degli ultimi anni hanno evidenziato movimenti localizzati fino a 2 centimetri all’anno. |