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800.061.160

VAL POLA

Area Val Pola
Comune Valdisotto
Provincia Sondrio
Tipologia Monitoraggio Acquisizione manuale e automatica
Monitorata dal CMG

dal 1987 rete geotecnica manuale e automatica - dal 2002 rete GPS manuale
dal 1987 al 1993 rete microsismica, dal 1987 al 2008 rete topografica

Monitorata

dal 1987 al 1990 rete topografica a cura del Nucleo Previsione Prevenzione Valanghe di Bormio

Modalità di acquisizione dei dati in tempo reale

strumentazione geotecnica ogni 30’ idrometeorologica ogni 10’

Numero e sistemi di trasmissione

2 modem rete mobile e 2 modem radio in backup

Strumentazione installata

rilevamento automatico: 7 estensimetri e due stazioni meteorologiche con complessivamente un pluviometro, un nivometro e due termometri
rilevamento manuale: 27 basi distometriche, 3 tubi inclinometrici, 2 caposaldi GPS

Campagne annuali di misura manuale

3 campagne distometriche e una GPS/inclinometrica all’anno

Dati acquisiti ogni anno

332.880

Descrizione del dissesto

La grande frana di Val Pola, manifestatasi nel luglio 1987 con un volume di circa 32 milioni di metri cubi, ha avuto una evoluzione tipo valanga di roccia (rock avalanche) e ha travolto numerosi centri abitati e interrotto la viabilità in Valtellina. La nicchia di distacco si individua tra i 2250 e i 1700 metri di quota (vedi scheda)
Nel giugno 1988 il sistema di monitoraggio installato a controllo del dissesto ha registrato il progressivo allargamento di fratture poste parallelamente alla scarpata della frana principale e il progressivo incremento delle emissioni acustiche, permettendo di prevedere l’evoluzione del fenomeno culminato con la caduta di materiale presso la nicchia principale.
Da allora l’analisi dei dati del monitoraggio non ha più evidenziato situazioni di criticità o movimenti significativi ed ora il sistema installato è atto ad individuare ulteriori riattivazioni di porzioni di versante a monte della nicchia storica. Negli ultimi anni non si sono evidenziate variazioni significative nella dinamica del dissesto. Il versante appare stabile e i movimenti risultano pressoché nulli e tali, in considerazione delle misurazioni degli ultimi anni, da poter definire il dissesto come “estremamente lento” secondo la classificazione di Crueden e Varnes.

 

Per approfondire:

La Frana della Val Pola in Valtellina; Aut: U. Majone; Atti del convegno "Le alluvioni in Italia" (2007)

per saperne di più