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800.061.160

VALLE DI SAVIORE

Area Valle di Saviore
Comune Saviore Dell'adamello
Provincia Brescia
Tipologia Monitoraggio Acquisizione manuale e automatica
Monitorata dal CMG

dal 1994 rete geotecnica automatica e manuale - dal 2009 rete topografica manuale – dal 2022 Radar da terra

Monitorata

dal 1989 rete automatica e manuale ISMES

Modalità di acquisizione dei dati in tempo reale

strumentazione geotecnica ogni 30’ - strumentazione idrometeorologica ogni 10’ – colonna multiparametrica ogni 60’ - Radar ogni 60’

Numero e sistemi di trasmissione

4 modem di Rete mobile/ 3 modem satellitare in backup

Strumentazione installata

rilevamento automatico: 8 sonde inclinometriche biassiali, 1 piezometro, 1 stazione meteo con pluviometro e termometro, 1 colonna multiparametrica con 76 sonde inclinometriche biassiali e 2 piezometri, un sistema Radar da terra ad apertura sintetica.
rilevamento manuale: 3 tubi inclinometrici, 21 mire ottiche

Campagne annuali di misura manuale

2 inclinometriche, 3 topografiche

Dati acquisiti ogni anno

1.962.240 (di cui 1.366.560 da DMS)

Descrizione del dissesto

Il dissesto si colloca in corrispondenza della frazione di Valle in destra idrografica del Torrente Poja, bacino idrografico del Fiume Oglio. L’abitato di Valle sorge su un terrazzo morfologico a quota 1100 metri circa nel tratto compreso fra l’abitato di Isola e il ponte in località Ca’ di Stagno lungo la Valle di Saviore – Torrente Poja. Il fondovalle è situato ad una quota inferiore di 100 metri circa.
Le litologie del substrato sono costituite da ammassi metamorfici appartenenti agli Scisti di Edolo, la coltre detritica, derivante dalla rimobilizzazione di terreni glaciali e di precedenti accumuli di frana, raggiunge spessori anche di 70 metri.
Nei mesi di agosto e settembre 1987, a seguito di eventi meteorici e alluvionali intensi, si sono attivati fenomeni di dissesto e di franamento che hanno anche interessato parte dell’abitato di Valle rendendo necessaria l’evacuazione e la demolizione di alcuni edifici irrimediabilmente lesionati, e minacciando direttamente la stabilità di altre abitazioni e strutture di sostegno poste nelle immediate vicinanze.
L’innesco di tale fenomeno è da attribuire all’erosione al piede provocata dalla piena straordinaria del Torrente Poja. Il fenomeno ha mostrato nel tempo una progressiva evoluzione con evidenze di lesioni in molti fabbricati dello stesso centro abitato. In passato, negli anni ’50, si erano verificati episodi analoghi, anch’essi attribuibili a fenomeni di erosione torrentizia, che anche in quella occasione avevano dato luogo al franamento di esigue porzioni di versante limitatamente al tratto prossimo al torrente Poja.
Una prima rete di monitoraggio è stata installata a seguito degli eventi del 1987 e nel corso degli anni sono stati aggiunti nuovi strumenti di misura e rimossi altri non più efficienti.
A fine novembre 2022 sono stati dismessi gli strumenti di monitoraggio superficiali attivi dal 1989, che erano stati posizionati a controllo degli edifici e dei manufatti maggiormente lesionati dopo gli eventi del 1987 e che non erano più adeguati alle necessità di allarmistica definite dallo Studio di Modellazione del 2018. Sempre nel corso del 2022 è stato installato un nuovo sistema Radar da terra in modalità near real time.
Il monitoraggio svolto da ARPA evidenzia, negli ultimi anni, spostamenti centimetrici nella parte di versante più prossimo alla scarpata fluviale e nella parte occidentale del centro abitato.