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Scenari di evento, soglie e criticità

esempi tratti dagli studi di modellazione

L’attivazione delle azioni previste in un Piano di Protezione Civile può essere considerata la finalità principale di un sistema di monitoraggio posto a presidio di una infrastruttura o di un insediamento in un'area di dissesto. Lo Studio di Modellazione del movimento franoso consente di definire uno o più scenari d’evento legati all’evoluzione dello specifico dissesto e a fasi di criticità crescenti.
L’individuazione di criticità presuppone la definizione di soglie d’allertamento al superamento delle quali vanno intraprese determinate azioni codificate appunto nei piani d’emergenza. Le soglie sono valori numerici, determinati da una o più variabili, che evidenziano una variazione di comportamento del sistema monitorato tale da causare un aumento di pericolosità.
Generalmente le soglie sono individuate rispetto a spostamenti evidenziati da singoli o gruppi di strumenti omogenei (es. soglie per estensimetri, soglie per inclinometri, soglie radar, ecc.) ed i valori numerici in aumento individuano passaggi dalla normalità a situazioni crescenti di criticità. E’ importante sottolineare la necessità di mantenere continuamente aggiornata sia la definizione di soglie e scenari di pericolo che le modalità operative dei piani d’emergenza.


I livelli utilizzati per il monitoraggio dei fenomeni sono individuabili come:
Criticità ordinaria (Attenzione): condizione di presunta anormalità che, salvo situazioni particolari, non comporta variazioni organizzative del CMG in termini di presidio dei sistemi di monitoraggio. Tale condizione deriva dal processamento dei dati di monitoraggio rispetto a predefinite soglie e da eventuali verifiche in situ e non implica in genere alcuna comunicazione ai soggetti esterni coinvolti nella gestione delle situazioni di criticità, salvo specifiche casistiche definite in fase di modellazione del dissesto.
Criticità moderata/elevata: condizione di anormalità che deriva dal processamento di dati di monitoraggio, rispetto a predefinite soglie e da eventuali verifiche in situ. Comporta necessariamente una formale comunicazione a Regione Lombardia, preposta alla gestione delle procedure di criticità. Parimenti, anche il termine e/o il rientro dei processi che determinano la condizione di criticità moderata, deve essere formalmente comunicato al Centro Funzionale Monitoraggio dei Rischi naturali e Sala Operativa di Protezione Civile di Regione Lombardia.