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800.061.160

Fasce di pertinenza aeroportuali

La fascia di pertinenza acustica di una infrastruttura di trasporto è una fascia di terreno in prossimità dell’infrastruttura per la quale la normativa italiana stabilisce i limiti di immissione del rumore che l’infrastruttura deve rispettare in base ai Regolamenti di esecuzione previsti dall'art. 11 della Legge quadro sul rumore n.447/1995 per ciascuna specifica sorgente di rumore. Il decreto attuativo che stabilisce i limiti di immissione e la definizione delle zone di rispetto aeroportuali è il D.M. 31 ottobre 1997.

Le aree di rispetto (cosiddette zona A, zona B e zona C) nell’intorno aeroportuale sono definite dalle Commissioni aeroportuali e rappresentano un fondamentale strumento per il governo e il controllo del rumore generato da un aeroporto.

In tabella sono riportati i limiti acustici, in termini di indicatore LVA, e le attività consentite in ciascuna zona, come stabilito dagli artt. 6 e 7 del D.M. 31 ottobre 1997:

Zona Limite LVA (dBA) Attività consentita (uso del suolo)

Esterna alle aree di rispetto

60

Nessuna limitazione

A

65

Nessuna limitazione (è consentita la presenza di aree residenziali)

B

75

Attività agricole e di allevamento, attività industriali, uffici e servizi con adeguate misure di isolamento acustico (NON è consentita la presenza di aree residenziali)

C

Nessun limite

Attività funzionalmente connesse all’aeroporto

Limiti di rumore e attività consentiti nelle aree di rispetto aeroportuali

All’esterno della zonizzazione acustica aeroportuale, l’aeroporto, oltre a garantire un livello di LVA inferiore a 60 dBA, concorre, insieme alle altre sorgenti acustiche, al livello assoluto di immissione, da confrontare con i limiti della classificazione acustica comunale, in termini di indicatore LAeq, definiti dal DPCM 14/11/1997.

La forma delle zone di rispetto aeroportuali dipende dalle rotte che vengono utilizzate presso ciascuno scalo e dal traffico medio che le caratterizza, parametri che vengono inseriti in un modello di calcolo che simula gli effetti in termini di impatto acustico sul territorio circostante disegnando le curve di isolivello LVA pari a 60, 65 e 75 dB(A) di LVA. Tali isofoniche delimitano le suddette zone di rispetto come indicato in tabella.

è uno strumento di pianificazione in base al quale vengono definite le zone di rispetto per gli aeroporti in cui sono vigenti limiti in termini di LVA e limitazioni in termini di attività e insediamenti consentiti.

Ai fini del calcolo dell’Indice di Valutazione del rumore Aeroportuale, nelle 24 ore è il periodo dalle 6:00 alle 23:00

Ai fini del calcolo dell’Indice di Valutazione del rumore Aeroportuale, nelle 24 ore è il periodo dalle 23:00 alle 06:00 

Sistema informativo computerizzato che permette l'acquisizione, la registrazione, l'analisi, la visualizzazione e la restituzione di informazioni derivanti da dati geografici (geo-riferiti).

un intervento diretto a contenere il rumore mediante la limitazione dell’accesso ad un aeroporto o la riduzione della sua capacità operativa; le restrizioni operative parziali possono ad esempio interessare determinati periodi di tempo durante il giorno o talune piste.

l'insieme dei suoni indesiderati o nocivi in ambiente esterno prodotti dalle attività umane, compreso il rumore emesso da mezzi di trasporto, dovuto al traffico veicolare, al traffico ferroviario, al traffico aereo e proveniente da siti di attività industriali (D.Lgs 194/2005). 

è uno strumento di pianificazione in base al quale il territorio comunale viene suddiviso in zone acusticamente omogenee, a ciascuna delle quali viene attribuita una classe con i relativi limiti (stabiliti dal DPCM 14/11/1997) per il periodo di riferimento diurno e notturno

Piani degli interventi di Contenimento e Abbattimento del Rumore per le infrastrutture di trasporto

Livello giorno - sera - notte: indicatore individuato dalla Direttiva europea 2002/49/CE (recepita in Italia dal D. Lgs. 194/2005) correlato con il fastidio globale prodotto dal rumore nell’arco complessivo delle 24 ore. Esso è costruito combinando in modo “pesato” i livelli Lday, Levening e Lnight, dando un peso pari a 5 ai livelli serali (evening) e a 10 a quelli notturni (night).

Livello diurno: il livello continuo equivalente a lungo termine ponderato «A», determinato sull'insieme dei periodi diurni (dalle 06:00 alle 20:00) di un anno solare (anno di osservazione per l’emissione acustica e un anno medio sotto il profilo meteorologico).

Livello serale: il livello continuo equivalente a lungo termine ponderato «A», determinato sull'insieme dei periodi serali (dalle 20:00 alle 22:00) di un anno solare (anno di osservazione per l’emissione acustica e un anno medio sotto il profilo meteorologico).

Livello notturno: il livello continuo equivalente a lungo termine ponderato «A», determinato sull'insieme dei periodi notturni (dalle 22:00 alle 06:00) di un anno solare (anno di osservazione per l’emissione acustica e un anno medio sotto il profilo meteorologico)

E' il decreto stipite per la gestione dell'inquinamento acustico prodotto dal traffico aeroportuale civile. Disciplina i criteri di misura del rumore aeroportuale e i criteri di definizione delle zone di rispetto. Istituisce le commissioni aeroportuali per ciascun aeroporto italiano assegnando loro il compito di definire le specifiche procedure antirumore e di definire le zone di rispetto nell'introno aeroportuale (la cosiddetta zonizzazione acustica aeroportuale).

Criteri per la predisposizione, da parte delle società e degli enti gestori dei servizi pubblici di trasporto o delle relative infrastrutture, dei piani degli interventi di contenimento e abbattimento del rumore

Regolamento recante norme per la riduzione dell’inquinamento acustico prodotto dagli aeromobili civili

Criteri per la progettazione dei sistemi di monitoraggio per il controllo dei livelli di inquinamento acustico in prossimità degli aeroporti nonché criteri per la classificazione degli aeroporti in relazione al livello di inquinamento acustico

Stabilisce come definire le procedure antirumore e le zone di rispetto negli aeroporti

Regolamento recante modificazioni al D.P.R. n. 496/97, concernente il divieto di voli notturni

"Linee guida per conseguire il massimo grado di efficienza dei sistemi di monitoraggio del rumore aeroportuale in Lombardia"

Stabilisce i principi fondamentali in materia di tutela dell'ambiente esterno e dell'ambiente abitativo dall'inquinamento acustico

determina i valori limite per il rumore in riferimento alle classi di destinazione d’uso del territorio adottate dai comuni

definisce un approccio comune volto ad evitare, prevenire o ridurre, secondo le rispettive priorità, gli effetti nocivi, compreso il fastidio, dell’esposizione al rumore ambientale e fornisce una base per lo sviluppo di misure comunitarie di contenimento del rumore generato dalle principali sorgenti, in particolare veicoli stradali e su rotaia e relative infrastrutture, aeromobili, attrezzature utilizzate all’aperto e attrezzature industriali, e macchinari mobili.

recepimento della direttiva europea 2002/49/CE, che definisce le strategie per un approccio uniforme a livello comunitario ai fini della tutela dell’ambiente e della salute della popolazione dall’inquinamento acustico

avvia il processo di armonizzazione della normativa nazionale con la direttiva europea, apportando modifiche principalmente al D. Lgs 194/2005 alla Legge 447/1995

Tecniche di rilevamento e di misurazione dell’inquinamento acustico

Detta norme per la tutela dell’ambiente esterno ed abitativo dall’inquinamento acustico in attuazione della legge 26 ottobre 1995, n. 447

è uno strumento di pianificazione in base al quale vengono definite le zone di rispetto per gli aeroporti in cui sono vigenti limiti in termini di LVA e limitazioni in termini di attività e insediamenti consentiti.

Ai fini del calcolo dell’Indice di Valutazione del rumore Aeroportuale, nelle 24 ore è il periodo dalle 6:00 alle 23:00

Ai fini del calcolo dell’Indice di Valutazione del rumore Aeroportuale, nelle 24 ore è il periodo dalle 23:00 alle 06:00 

Sistema informativo computerizzato che permette l'acquisizione, la registrazione, l'analisi, la visualizzazione e la restituzione di informazioni derivanti da dati geografici (geo-riferiti).

un intervento diretto a contenere il rumore mediante la limitazione dell’accesso ad un aeroporto o la riduzione della sua capacità operativa; le restrizioni operative parziali possono ad esempio interessare determinati periodi di tempo durante il giorno o talune piste.

l'insieme dei suoni indesiderati o nocivi in ambiente esterno prodotti dalle attività umane, compreso il rumore emesso da mezzi di trasporto, dovuto al traffico veicolare, al traffico ferroviario, al traffico aereo e proveniente da siti di attività industriali (D.Lgs 194/2005). 

è uno strumento di pianificazione in base al quale il territorio comunale viene suddiviso in zone acusticamente omogenee, a ciascuna delle quali viene attribuita una classe con i relativi limiti (stabiliti dal DPCM 14/11/1997) per il periodo di riferimento diurno e notturno

Piani degli interventi di Contenimento e Abbattimento del Rumore per le infrastrutture di trasporto

Livello giorno - sera - notte: indicatore individuato dalla Direttiva europea 2002/49/CE (recepita in Italia dal D. Lgs. 194/2005) correlato con il fastidio globale prodotto dal rumore nell’arco complessivo delle 24 ore. Esso è costruito combinando in modo “pesato” i livelli Lday, Levening e Lnight, dando un peso pari a 5 ai livelli serali (evening) e a 10 a quelli notturni (night).

Livello diurno: il livello continuo equivalente a lungo termine ponderato «A», determinato sull'insieme dei periodi diurni (dalle 06:00 alle 20:00) di un anno solare (anno di osservazione per l’emissione acustica e un anno medio sotto il profilo meteorologico).

Livello serale: il livello continuo equivalente a lungo termine ponderato «A», determinato sull'insieme dei periodi serali (dalle 20:00 alle 22:00) di un anno solare (anno di osservazione per l’emissione acustica e un anno medio sotto il profilo meteorologico).

Livello notturno: il livello continuo equivalente a lungo termine ponderato «A», determinato sull'insieme dei periodi notturni (dalle 22:00 alle 06:00) di un anno solare (anno di osservazione per l’emissione acustica e un anno medio sotto il profilo meteorologico)

E' il decreto stipite per la gestione dell'inquinamento acustico prodotto dal traffico aeroportuale civile. Disciplina i criteri di misura del rumore aeroportuale e i criteri di definizione delle zone di rispetto. Istituisce le commissioni aeroportuali per ciascun aeroporto italiano assegnando loro il compito di definire le specifiche procedure antirumore e di definire le zone di rispetto nell'introno aeroportuale (la cosiddetta zonizzazione acustica aeroportuale).

Criteri per la predisposizione, da parte delle società e degli enti gestori dei servizi pubblici di trasporto o delle relative infrastrutture, dei piani degli interventi di contenimento e abbattimento del rumore

Regolamento recante norme per la riduzione dell’inquinamento acustico prodotto dagli aeromobili civili

Criteri per la progettazione dei sistemi di monitoraggio per il controllo dei livelli di inquinamento acustico in prossimità degli aeroporti nonché criteri per la classificazione degli aeroporti in relazione al livello di inquinamento acustico

Stabilisce come definire le procedure antirumore e le zone di rispetto negli aeroporti

Regolamento recante modificazioni al D.P.R. n. 496/97, concernente il divieto di voli notturni

"Linee guida per conseguire il massimo grado di efficienza dei sistemi di monitoraggio del rumore aeroportuale in Lombardia"

Stabilisce i principi fondamentali in materia di tutela dell'ambiente esterno e dell'ambiente abitativo dall'inquinamento acustico

determina i valori limite per il rumore in riferimento alle classi di destinazione d’uso del territorio adottate dai comuni

definisce un approccio comune volto ad evitare, prevenire o ridurre, secondo le rispettive priorità, gli effetti nocivi, compreso il fastidio, dell’esposizione al rumore ambientale e fornisce una base per lo sviluppo di misure comunitarie di contenimento del rumore generato dalle principali sorgenti, in particolare veicoli stradali e su rotaia e relative infrastrutture, aeromobili, attrezzature utilizzate all’aperto e attrezzature industriali, e macchinari mobili.

recepimento della direttiva europea 2002/49/CE, che definisce le strategie per un approccio uniforme a livello comunitario ai fini della tutela dell’ambiente e della salute della popolazione dall’inquinamento acustico

avvia il processo di armonizzazione della normativa nazionale con la direttiva europea, apportando modifiche principalmente al D. Lgs 194/2005 alla Legge 447/1995

Tecniche di rilevamento e di misurazione dell’inquinamento acustico

Detta norme per la tutela dell’ambiente esterno ed abitativo dall’inquinamento acustico in attuazione della legge 26 ottobre 1995, n. 447

Data ultimo aggiornamento: 31/03/2023

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31/03/2023

Data inserimento: 21/02/2023

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21/02/2023

Struttura responsabile del contenuto informativo: Rumore e vibrazioni - Infrastrutture di trasporto

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Struttura responsabile della pubblicazione: Comunicazione

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