Mitigazioni per rumore aeroportuale
Per interventi di mitigazione acustica si intendono tutte quelle azioni la cui realizzazione consente l’abbattimento dei livelli di rumore presso i ricettori. L’obiettivo è quello di rientrare entro i limiti di legge – qualora la sorgente di rumore non li rispetti – definendo eventualmente un piano d’azione allo scopo di diminuire il disturbo alla popolazione.
Come richiesto dalla normativa in materia, e in particolare dal DM 29/11/2000 (art. 5, comma 3), le azioni di abbattimento e contenimento del rumore ambientale devono riguardare, in ordine di priorità, interventi sulla sorgente, interventi lungo la via di propagazione e solo in ultima istanza interventi diretti al ricettore.
Le possibili azioni di mitigazione sulla sorgente e lungo la via di propagazione dipendono naturalmente dal tipo di sorgente acustica e possono quindi essere diverse per le sorgenti di trasporto lineari (strade e ferrovie) e per gli aeroporti.
Per quanto riguarda, invece, gli interventi diretti al ricettore, si tratta di opere di mitigazione finalizzate a migliorare l’isolamento acustico dell’edificio del ricettore e alla riduzione del rumore registrato negli ambienti interni. Rientrano in questa categoria l’installazione di doppi vetri, di guarnizioni a porte e finestre, la sostituzione dei serramenti esistenti con nuovi ad elevata prestazione fonoisolante e, solo nel caso degli aeroporti, l’isolamento acustico dei tetti.
Per quanto riguarda il rumore di origine aeroportuale, il Regolamento Europeo 598/2014 istituisce norme e procedure per migliorare il clima acustico e ridurre il numero di persone che subiscono gli effetti nocivi del rumore prodotto dai velivoli, nell’ambito di un così detto approccio equilibrato. In particolare, stabilisce che per la riduzione del rumore debba essere considerata una combinazione di misure disponibili che sono:
- l’effetto prevedibile di una riduzione alla fonte del rumore prodotto dai velivoli;
- la pianificazione e gestione territoriali;
- procedure operative volte all’abbattimento del rumore;
- restrizioni operative.
- Interventi sulla sorgente
Il rumore nell’intorno di un aeroporto è attribuibile soprattutto alle emissioni sonore prodotte dagli aeromobili nelle fasi di decollo e di atterraggio e, più localmente, alle operazioni a terra, quindi le sorgenti in causa sono i velivoli stessi. Gli interventi alla fonte consistono quindi in un rinnovo della flotta da parte delle compagnie aeree, con l’utilizzo di velivoli di ultima generazione con emissioni sonore ridotte.
- Interventi lungo la via di propagazione
La peculiarità del rumore aeroportuale per quanto riguarda gli interventi tra sorgente e recettore sta nel fatto che, per quanto riguarda i sorvoli, non è possibile utilizzare strutture fisiche di mitigazione, quali le barriere acustiche che possono invece rivelarsi utili nel caso del rumore causato dalle operazioni a terra.
In quest’ambito l’esposizione al rumore aeroportuale può essere ridotta attraverso un’attenta pianificazione territoriale e all’adozione di misure di riduzione del rumore, studiate dalle Commissioni aeroportuali, quali l’ottimizzazione delle rotte per evitare le zone più densamente popolate o evitare i sorvoli a bassa quota.
è uno strumento di pianificazione in base al quale vengono definite le zone di rispetto per gli aeroporti in cui sono vigenti limiti in termini di LVA e limitazioni in termini di attività e insediamenti consentiti.
Ai fini del calcolo dell’Indice di Valutazione del rumore Aeroportuale, nelle 24 ore è il periodo dalle 6:00 alle 23:00
Ai fini del calcolo dell’Indice di Valutazione del rumore Aeroportuale, nelle 24 ore è il periodo dalle 23:00 alle 06:00
Sistema informativo computerizzato che permette l'acquisizione, la registrazione, l'analisi, la visualizzazione e la restituzione di informazioni derivanti da dati geografici (geo-riferiti).
un intervento diretto a contenere il rumore mediante la limitazione dell’accesso ad un aeroporto o la riduzione della sua capacità operativa; le restrizioni operative parziali possono ad esempio interessare determinati periodi di tempo durante il giorno o talune piste.
l'insieme dei suoni indesiderati o nocivi in ambiente esterno prodotti dalle attività umane, compreso il rumore emesso da mezzi di trasporto, dovuto al traffico veicolare, al traffico ferroviario, al traffico aereo e proveniente da siti di attività industriali (D.Lgs 194/2005).
è uno strumento di pianificazione in base al quale il territorio comunale viene suddiviso in zone acusticamente omogenee, a ciascuna delle quali viene attribuita una classe con i relativi limiti (stabiliti dal DPCM 14/11/1997) per il periodo di riferimento diurno e notturno
Piani degli interventi di Contenimento e Abbattimento del Rumore per le infrastrutture di trasporto
Livello giorno - sera - notte: indicatore individuato dalla Direttiva europea 2002/49/CE (recepita in Italia dal D. Lgs. 194/2005) correlato con il fastidio globale prodotto dal rumore nell’arco complessivo delle 24 ore. Esso è costruito combinando in modo “pesato” i livelli Lday, Levening e Lnight, dando un peso pari a 5 ai livelli serali (evening) e a 10 a quelli notturni (night).
Livello diurno: il livello continuo equivalente a lungo termine ponderato «A», determinato sull'insieme dei periodi diurni (dalle 06:00 alle 20:00) di un anno solare (anno di osservazione per l’emissione acustica e un anno medio sotto il profilo meteorologico).
Livello serale: il livello continuo equivalente a lungo termine ponderato «A», determinato sull'insieme dei periodi serali (dalle 20:00 alle 22:00) di un anno solare (anno di osservazione per l’emissione acustica e un anno medio sotto il profilo meteorologico).
Livello notturno: il livello continuo equivalente a lungo termine ponderato «A», determinato sull'insieme dei periodi notturni (dalle 22:00 alle 06:00) di un anno solare (anno di osservazione per l’emissione acustica e un anno medio sotto il profilo meteorologico)
E' il decreto stipite per la gestione dell'inquinamento acustico prodotto dal traffico aeroportuale civile. Disciplina i criteri di misura del rumore aeroportuale e i criteri di definizione delle zone di rispetto. Istituisce le commissioni aeroportuali per ciascun aeroporto italiano assegnando loro il compito di definire le specifiche procedure antirumore e di definire le zone di rispetto nell'introno aeroportuale (la cosiddetta zonizzazione acustica aeroportuale).
Criteri per la predisposizione, da parte delle società e degli enti gestori dei servizi pubblici di trasporto o delle relative infrastrutture, dei piani degli interventi di contenimento e abbattimento del rumore
Regolamento recante norme per la riduzione dell’inquinamento acustico prodotto dagli aeromobili civili
Criteri per la progettazione dei sistemi di monitoraggio per il controllo dei livelli di inquinamento acustico in prossimità degli aeroporti nonché criteri per la classificazione degli aeroporti in relazione al livello di inquinamento acustico
Stabilisce come definire le procedure antirumore e le zone di rispetto negli aeroporti
Regolamento recante modificazioni al D.P.R. n. 496/97, concernente il divieto di voli notturni
"Linee guida per conseguire il massimo grado di efficienza dei sistemi di monitoraggio del rumore aeroportuale in Lombardia"
Stabilisce i principi fondamentali in materia di tutela dell'ambiente esterno e dell'ambiente abitativo dall'inquinamento acustico
determina i valori limite per il rumore in riferimento alle classi di destinazione d’uso del territorio adottate dai comuni
definisce un approccio comune volto ad evitare, prevenire o ridurre, secondo le rispettive priorità, gli effetti nocivi, compreso il fastidio, dell’esposizione al rumore ambientale e fornisce una base per lo sviluppo di misure comunitarie di contenimento del rumore generato dalle principali sorgenti, in particolare veicoli stradali e su rotaia e relative infrastrutture, aeromobili, attrezzature utilizzate all’aperto e attrezzature industriali, e macchinari mobili.
recepimento della direttiva europea 2002/49/CE, che definisce le strategie per un approccio uniforme a livello comunitario ai fini della tutela dell’ambiente e della salute della popolazione dall’inquinamento acustico
avvia il processo di armonizzazione della normativa nazionale con la direttiva europea, apportando modifiche principalmente al D. Lgs 194/2005 alla Legge 447/1995
Tecniche di rilevamento e di misurazione dell’inquinamento acustico
Detta norme per la tutela dell’ambiente esterno ed abitativo dall’inquinamento acustico in attuazione della legge 26 ottobre 1995, n. 447
è uno strumento di pianificazione in base al quale vengono definite le zone di rispetto per gli aeroporti in cui sono vigenti limiti in termini di LVA e limitazioni in termini di attività e insediamenti consentiti.
Ai fini del calcolo dell’Indice di Valutazione del rumore Aeroportuale, nelle 24 ore è il periodo dalle 6:00 alle 23:00
Ai fini del calcolo dell’Indice di Valutazione del rumore Aeroportuale, nelle 24 ore è il periodo dalle 23:00 alle 06:00
Sistema informativo computerizzato che permette l'acquisizione, la registrazione, l'analisi, la visualizzazione e la restituzione di informazioni derivanti da dati geografici (geo-riferiti).
un intervento diretto a contenere il rumore mediante la limitazione dell’accesso ad un aeroporto o la riduzione della sua capacità operativa; le restrizioni operative parziali possono ad esempio interessare determinati periodi di tempo durante il giorno o talune piste.
l'insieme dei suoni indesiderati o nocivi in ambiente esterno prodotti dalle attività umane, compreso il rumore emesso da mezzi di trasporto, dovuto al traffico veicolare, al traffico ferroviario, al traffico aereo e proveniente da siti di attività industriali (D.Lgs 194/2005).
è uno strumento di pianificazione in base al quale il territorio comunale viene suddiviso in zone acusticamente omogenee, a ciascuna delle quali viene attribuita una classe con i relativi limiti (stabiliti dal DPCM 14/11/1997) per il periodo di riferimento diurno e notturno
Piani degli interventi di Contenimento e Abbattimento del Rumore per le infrastrutture di trasporto
Livello giorno - sera - notte: indicatore individuato dalla Direttiva europea 2002/49/CE (recepita in Italia dal D. Lgs. 194/2005) correlato con il fastidio globale prodotto dal rumore nell’arco complessivo delle 24 ore. Esso è costruito combinando in modo “pesato” i livelli Lday, Levening e Lnight, dando un peso pari a 5 ai livelli serali (evening) e a 10 a quelli notturni (night).
Livello diurno: il livello continuo equivalente a lungo termine ponderato «A», determinato sull'insieme dei periodi diurni (dalle 06:00 alle 20:00) di un anno solare (anno di osservazione per l’emissione acustica e un anno medio sotto il profilo meteorologico).
Livello serale: il livello continuo equivalente a lungo termine ponderato «A», determinato sull'insieme dei periodi serali (dalle 20:00 alle 22:00) di un anno solare (anno di osservazione per l’emissione acustica e un anno medio sotto il profilo meteorologico).
Livello notturno: il livello continuo equivalente a lungo termine ponderato «A», determinato sull'insieme dei periodi notturni (dalle 22:00 alle 06:00) di un anno solare (anno di osservazione per l’emissione acustica e un anno medio sotto il profilo meteorologico)
E' il decreto stipite per la gestione dell'inquinamento acustico prodotto dal traffico aeroportuale civile. Disciplina i criteri di misura del rumore aeroportuale e i criteri di definizione delle zone di rispetto. Istituisce le commissioni aeroportuali per ciascun aeroporto italiano assegnando loro il compito di definire le specifiche procedure antirumore e di definire le zone di rispetto nell'introno aeroportuale (la cosiddetta zonizzazione acustica aeroportuale).
Criteri per la predisposizione, da parte delle società e degli enti gestori dei servizi pubblici di trasporto o delle relative infrastrutture, dei piani degli interventi di contenimento e abbattimento del rumore
Regolamento recante norme per la riduzione dell’inquinamento acustico prodotto dagli aeromobili civili
Criteri per la progettazione dei sistemi di monitoraggio per il controllo dei livelli di inquinamento acustico in prossimità degli aeroporti nonché criteri per la classificazione degli aeroporti in relazione al livello di inquinamento acustico
Stabilisce come definire le procedure antirumore e le zone di rispetto negli aeroporti
Regolamento recante modificazioni al D.P.R. n. 496/97, concernente il divieto di voli notturni
"Linee guida per conseguire il massimo grado di efficienza dei sistemi di monitoraggio del rumore aeroportuale in Lombardia"
Stabilisce i principi fondamentali in materia di tutela dell'ambiente esterno e dell'ambiente abitativo dall'inquinamento acustico
determina i valori limite per il rumore in riferimento alle classi di destinazione d’uso del territorio adottate dai comuni
definisce un approccio comune volto ad evitare, prevenire o ridurre, secondo le rispettive priorità, gli effetti nocivi, compreso il fastidio, dell’esposizione al rumore ambientale e fornisce una base per lo sviluppo di misure comunitarie di contenimento del rumore generato dalle principali sorgenti, in particolare veicoli stradali e su rotaia e relative infrastrutture, aeromobili, attrezzature utilizzate all’aperto e attrezzature industriali, e macchinari mobili.
recepimento della direttiva europea 2002/49/CE, che definisce le strategie per un approccio uniforme a livello comunitario ai fini della tutela dell’ambiente e della salute della popolazione dall’inquinamento acustico
avvia il processo di armonizzazione della normativa nazionale con la direttiva europea, apportando modifiche principalmente al D. Lgs 194/2005 alla Legge 447/1995
Tecniche di rilevamento e di misurazione dell’inquinamento acustico
Detta norme per la tutela dell’ambiente esterno ed abitativo dall’inquinamento acustico in attuazione della legge 26 ottobre 1995, n. 447
Data ultimo aggiornamento: 03/04/2023
Data ultimo aggiornamento
03/04/2023
Data inserimento: 03/04/2023
Data inserimento
03/04/2023