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Mitigazioni per rumore stradale e ferroviario

Per interventi di mitigazione acustica si intendono tutte quelle azioni la cui realizzazione consente l’abbattimento dei livelli di rumore presso i ricettori. L’obiettivo è quello di rientrare entro i limiti di legge – qualora la sorgente di rumore non li rispetti – definendo eventualmente un piano d’azione allo scopo di diminuire il disturbo alla popolazione.

Come richiesto dalla normativa in materia, e in particolare dal DM 29/11/2000 (art. 5, comma 3), le azioni di abbattimento e contenimento del rumore ambientale devono riguardare, in ordine di priorità, interventi sulla sorgente, interventi lungo la via di propagazione e solo in ultima istanza interventi diretti al ricettore.

Le azioni di mitigazione realizzate sulla sorgente intervengono direttamente sul meccanismo di generazione del rumore e pertanto si differenziano a seconda dell'infrastruttura lineare di interesse, strada o ferrovia.

Il rumore generato da una strada dipende dalla quantità e dal tipo di veicoli transitanti (leggeri, pesanti o a due ruote), dalla loro velocità di percorrenza, dalle condizioni della strada e dalla conformazione del territorio in cui la strada stessa è inserita. Il rumore stradale,  inoltre, viene generato essenzialmente dal rotolamento delle ruote sulla superficie stradale e dal motore dei veicoli circolanti.

Pertanto, per poter mitigare il rumore stradale alla sorgente potranno essere valutate mitigazioni quali la posa di asfalti fonoassorbenti al posto delle pavimentazioni tradizionali, la posa di giunti antirumore oltre ad interventi sulla mobilità e la viabilità, come ad esempio la limitazione della velocità di transito e dei flussi veicolari (istituzione di sensi unici), la limitazione del transito dei veicoli pesanti, fino ad arrivare alla realizzazione di varianti che “spostino” il traffico veicolare verso zone meno urbanizzate.

Materiale smorzante nella testa della rotaia (strato blu) o alla base della stessa (strato verde)_(FONTE ISPRA)

I livelli di rumore generati dall’infrastruttura ferroviaria dipendono dal flusso di traffico che transita su una linea, dal tipo di veicoli (treni merci o trasporto passeggeri) e dalla velocità di percorrenza. principali meccanismi di generazione del rumore ferroviario possono essere identificati nel sistema treno (motori, sistemi di ventilazione e raffreddamento, rumore aerodinamico) e nell'interazione ruota-rotaia., quindi dal materiale rotabile e dal sistema frenante.

Tra i possibili interventi alla sorgente sono: la profilatura delle ruote, molatura della rotaia (con apposite macchine si eliminano le asperità della superficie della ruota o la rugosità della rotaia, ricreando un profilo regolare); sostituzione o modifica del sistema frenante (i tradizionali ceppi in ghisa sono sostituiti da ceppi in materiale sintetico); installazione di smorzatori alla ruota o alla rotaia. 

Come per le strade, anche per le ferrovie è possibile ottenere una riduzione del rumore adottando opportune misure sulla mobilità come l’ottimizzazione dei flussi di traffico, gestendo ad esempio la circolazione dei treni merci e limitando la velocità dei treni in determinate tratte.

 

Sono le opere di mitigazione realizzate sulla via di propagazione del rumore, tra la sorgente e il ricettore, e rappresentano di gran lunga i sistemi di mitigazione più utilizzati.

Le tipologie degli interventi di questa categoria sono idonee sia per il rumore di origine stradale che per quello di origine ferroviaria e tra queste rientrano:

  • le barriere acustiche
  • le dune e i terrapieni
  • le barriere vegetali
  • le gallerie artificiali
  • i sistemi di copertura per tratte in galleria a cielo aperto (“baffles”).

Le diverse tipologie e strutture disponibili (in termini di materiale, di altezza, ecc.) consentono di progettare l’intervento adattandolo agli obiettivi di mitigazione che si vogliono raggiungere. In termini di rumore abbattuto le barriere rappresentano una delle misure più efficaci, anche se spesso sono di difficile inserimento paesaggistico e non sempre tecnicamente realizzabili, ad esempio, nelle situazioni ad alta urbanizzazione dove gli edifici da proteggere dal rumore sono in affaccio alla infrastruttura.

Sono le opere di mitigazione realizzate sul ricettore, finalizzate a migliorare l’isolamento acustico dell’edificio e alla riduzione del rumore registrato negli ambienti interni. Rientrano in questa categoria l’installazione di doppi vetri, di guarnizioni a porte e finestre, la sostituzione dei serramenti esistenti con nuovi ad elevata prestazione fonoisolante.

per l’indicatore LAeq, nelle 24 ore, è il periodo dalle 6:00 alle 22:00

per l’indicatore LAeq, nelle 24 ore, è il periodo dalle 22:00 alle 6:00

è lo strumento utilizzato per valutare il contributo acustico dovuto a nuove attività o infrastrutture al fine di garantire che la nuova sorgente di rumore non comporti il superamento dei limiti imposti dalla normativa. 

consente di verificare la compatibilità di un nuovo insediamento (ad esempio una struttura residenziale) con la situazione acustica preesistente, assicurando che presso il nuovo “recettore” vengano rispettati i limiti normativi previsti

l'insieme dei suoni indesiderati o nocivi in ambiente esterno prodotti dalle attività umane, compreso il rumore emesso da mezzi di trasporto, dovuto al traffico veicolare, al traffico ferroviario, al traffico aereo e proveniente da siti di attività industriali (D.Lgs 194/2005). 

è uno strumento di pianificazione in base al quale il territorio comunale viene suddiviso in zone acusticamente omogenee, a ciascuna delle quali viene attribuita una classe con i relativi limiti (stabiliti dal DPCM 14/11/1997) per il periodo di riferimento diurno e notturno

Piani degli interventi di Contenimento e Abbattimento del Rumore per le infrastrutture di trasporto

Livello giorno - sera - notte: indicatore individuato dalla Direttiva europea 2002/49/CE (recepita in Italia dal D. Lgs. 194/2005) correlato con il fastidio globale prodotto dal rumore nell’arco complessivo delle 24 ore. Esso è costruito combinando in modo “pesato” i livelli Lday, Levening e Lnight, dando un peso pari a 5 ai livelli serali (evening) e a 10 a quelli notturni (night).

Livello diurno: il livello continuo equivalente a lungo termine ponderato «A», determinato sull'insieme dei periodi diurni (dalle 06:00 alle 20:00) di un anno solare (anno di osservazione per l’emissione acustica e un anno medio sotto il profilo meteorologico).

Livello serale: il livello continuo equivalente a lungo termine ponderato «A», determinato sull'insieme dei periodi serali (dalle 20:00 alle 22:00) di un anno solare (anno di osservazione per l’emissione acustica e un anno medio sotto il profilo meteorologico).

Livello notturno: il livello continuo equivalente a lungo termine ponderato «A», determinato sull'insieme dei periodi notturni (dalle 22:00 alle 06:00) di un anno solare (anno di osservazione per l’emissione acustica e un anno medio sotto il profilo meteorologico)

Criteri per la predisposizione, da parte delle società e degli enti gestori dei servizi pubblici di trasporto o delle relative infrastrutture, dei piani degli interventi di contenimento e abbattimento del rumore

Regolamento recante norme di esecuzione dell’art. 11 della L. 26 ottobre 1995, n. 447, in materia di inquinamento acustico derivante dal traffico ferroviario.

Disposizioni per il contenimento e la prevenzione dell’inquinamento acustico derivante da traffico autoveicolare, a norma dell’art. 11 della L. 26 ottobre 1995, n. 447.

Stabilisce i principi fondamentali in materia di tutela dell'ambiente esterno e dell'ambiente abitativo dall'inquinamento acustico

determina i valori limite per il rumore in riferimento alle classi di destinazione d’uso del territorio adottate dai comuni

definisce un approccio comune volto ad evitare, prevenire o ridurre, secondo le rispettive priorità, gli effetti nocivi, compreso il fastidio, dell’esposizione al rumore ambientale e fornisce una base per lo sviluppo di misure comunitarie di contenimento del rumore generato dalle principali sorgenti, in particolare veicoli stradali e su rotaia e relative infrastrutture, aeromobili, attrezzature utilizzate all’aperto e attrezzature industriali, e macchinari mobili.

recepimento della direttiva europea 2002/49/CE, che definisce le strategie per un approccio uniforme a livello comunitario ai fini della tutela dell’ambiente e della salute della popolazione dall’inquinamento acustico

avvia il processo di armonizzazione della normativa nazionale con la direttiva europea, apportando modifiche principalmente al D. Lgs 194/2005 alla Legge 447/1995

Tecniche di rilevamento e di misurazione dell’inquinamento acustico

Detta norme per la tutela dell’ambiente esterno ed abitativo dall’inquinamento acustico in attuazione della legge 26 ottobre 1995, n. 447

Mappa infrastrutture lombarde di Regione Lombardia

Linee guida ISPRA Per la predisposizione e la verifica dell’efficacia dei piani di risanamento acustico delle infrastrutture di trasporto lineari

Rete ferroviaria di Ferrovie Nord

Infrastrutture di trasporto in Lombardia

Elenco Nazionale dei TEcnici Competenti in Acustica

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è lo strumento utilizzato per valutare il contributo acustico dovuto a nuove attività o infrastrutture al fine di garantire che la nuova sorgente di rumore non comporti il superamento dei limiti imposti dalla normativa. 

consente di verificare la compatibilità di un nuovo insediamento (ad esempio una struttura residenziale) con la situazione acustica preesistente, assicurando che presso il nuovo “recettore” vengano rispettati i limiti normativi previsti

l'insieme dei suoni indesiderati o nocivi in ambiente esterno prodotti dalle attività umane, compreso il rumore emesso da mezzi di trasporto, dovuto al traffico veicolare, al traffico ferroviario, al traffico aereo e proveniente da siti di attività industriali (D.Lgs 194/2005). 

è uno strumento di pianificazione in base al quale il territorio comunale viene suddiviso in zone acusticamente omogenee, a ciascuna delle quali viene attribuita una classe con i relativi limiti (stabiliti dal DPCM 14/11/1997) per il periodo di riferimento diurno e notturno

Piani degli interventi di Contenimento e Abbattimento del Rumore per le infrastrutture di trasporto

Livello giorno - sera - notte: indicatore individuato dalla Direttiva europea 2002/49/CE (recepita in Italia dal D. Lgs. 194/2005) correlato con il fastidio globale prodotto dal rumore nell’arco complessivo delle 24 ore. Esso è costruito combinando in modo “pesato” i livelli Lday, Levening e Lnight, dando un peso pari a 5 ai livelli serali (evening) e a 10 a quelli notturni (night).

Livello diurno: il livello continuo equivalente a lungo termine ponderato «A», determinato sull'insieme dei periodi diurni (dalle 06:00 alle 20:00) di un anno solare (anno di osservazione per l’emissione acustica e un anno medio sotto il profilo meteorologico).

Livello serale: il livello continuo equivalente a lungo termine ponderato «A», determinato sull'insieme dei periodi serali (dalle 20:00 alle 22:00) di un anno solare (anno di osservazione per l’emissione acustica e un anno medio sotto il profilo meteorologico).

Livello notturno: il livello continuo equivalente a lungo termine ponderato «A», determinato sull'insieme dei periodi notturni (dalle 22:00 alle 06:00) di un anno solare (anno di osservazione per l’emissione acustica e un anno medio sotto il profilo meteorologico)

Criteri per la predisposizione, da parte delle società e degli enti gestori dei servizi pubblici di trasporto o delle relative infrastrutture, dei piani degli interventi di contenimento e abbattimento del rumore

Regolamento recante norme di esecuzione dell’art. 11 della L. 26 ottobre 1995, n. 447, in materia di inquinamento acustico derivante dal traffico ferroviario.

Disposizioni per il contenimento e la prevenzione dell’inquinamento acustico derivante da traffico autoveicolare, a norma dell’art. 11 della L. 26 ottobre 1995, n. 447.

Stabilisce i principi fondamentali in materia di tutela dell'ambiente esterno e dell'ambiente abitativo dall'inquinamento acustico

determina i valori limite per il rumore in riferimento alle classi di destinazione d’uso del territorio adottate dai comuni

definisce un approccio comune volto ad evitare, prevenire o ridurre, secondo le rispettive priorità, gli effetti nocivi, compreso il fastidio, dell’esposizione al rumore ambientale e fornisce una base per lo sviluppo di misure comunitarie di contenimento del rumore generato dalle principali sorgenti, in particolare veicoli stradali e su rotaia e relative infrastrutture, aeromobili, attrezzature utilizzate all’aperto e attrezzature industriali, e macchinari mobili.

recepimento della direttiva europea 2002/49/CE, che definisce le strategie per un approccio uniforme a livello comunitario ai fini della tutela dell’ambiente e della salute della popolazione dall’inquinamento acustico

avvia il processo di armonizzazione della normativa nazionale con la direttiva europea, apportando modifiche principalmente al D. Lgs 194/2005 alla Legge 447/1995

Tecniche di rilevamento e di misurazione dell’inquinamento acustico

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Data ultimo aggiornamento: 03/04/2023

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03/04/2023

Data inserimento: 15/02/2023

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15/02/2023

Struttura responsabile della pubblicazione: Comunicazione

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