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4^ Fase di applicazione del D.Lgs. 194/2005 (quinquennio 2022-2026)

LE SCADENZE

La 4a fase di mappatura e piani d’azione è relativa al quinquennio 2022-2026, pertanto le scadenze relative alla presentazione delle mappature acustiche hanno riguardato il 2022 mentre per i piani d’azione le attività richieste dal D. Lgs 194/2005 dovranno essere portate a termine nel 2023 e nel 2024 come dettagliato nel documento raggiungibile dalla sezione laterale Per saperne di più

PROBLEMI APERTI E NOVITÀ

L’esperienza maturata ha evidenziato problematiche, alcune già chiarite da documenti e Linee Guida della Commissione e del Ministero dell’Ambiente, altre tutt’ora aperte e per le quali è lasciata al Gestore l’individuazione del metodo di approccio più adeguato, in particolare: i criteri di individuazione degli assi principali e, nei piani d’azione, di individuazione delle aree critiche.

Inoltre, dalla sua emanazione il testo della END ha avuto due importanti modifiche. La prima, introdotta dalla direttiva (UE) 2015/996, recepita in Italia con il D. Lgs. 42/2017, sostituisce l’Allegato II della END introducendo i nuovi metodi di determinazione del rumore CNOSSOS-EU, da utilizzare a partire dal 31 dicembre 2018, e definendo la procedura standard da utilizzare per le stime dell’esposizione al rumore. L’Allegato II della END è stato ulteriormente modificato e adeguato al progresso scientifico e tecnico dalla Direttiva delegata (UE) 2021/1226, recepita in Italia con il Decreto del Ministero della Transizione Ecologica (MiTE) 14 gennaio 2022. La seconda, introdotta dalla direttiva (UE) 2020/367, anch'essa recepita dal suddetto Decreto del MiTE, sostituisce l’Allegato III della END stabilendo i metodi di determinazione degli effetti nocivi del rumore.

ULTERIORI SVILUPPI

Nel 2021 è stata completata l’implementazione della direttiva 2007/2/EC (INSPIRE), recepita in Italia con il D. Lgs. 32/2010, che istituisce un'Infrastruttura per l'informazione territoriale nella Comunità europea e ai cui requisiti deve allinearsi anche la END. Novità sono state introdotte dal Regolamento (UE) 2019/1010 e dalla Decisione di Esecuzione (UE) 2021/1967 relativamente al meccanismo di scambio delle informazioni e perciò alla modalità di predisposizione e consegna dei risultati delle mappature e piani d’azione. Un’ulteriore novità riguarda i criteri per l’individuazione delle zone silenziose/aree quiete, che sono stati definiti con il Decreto del Direttore della Direzione Generale valutazioni ambientali  n. 16 del 24 marzo 2022, come previsto dall’art. 4 comma 10-bis del D.Lgs. 194/2005.

COME ORIENTARSI

Nel quarto ciclo di mappatura e piani d’azione relativo al quinquennio 2022-2026, perciò, da un lato si ripropongono problematiche già affrontate nelle prime tre tranche di applicazione e per la cui modalità di approccio non sono presenti, al momento, specifiche indicazioni, dall’altro gli aggiornamenti alla END, l’adeguamento ad INSPIRE, il nuovo meccanismo di scambio delle informazioni e le indicazioni per le zone silenziose fornite con il decreto del MiTE n. 16 del 24 marzo 2022 introducono importanti novità e nuove problematiche implementative, di entità tale da rappresentare, di fatto, una netta discontinuità rispetto al passato.

Per un corretto approccio a queste novità e, più in generale, alle attività di mappature e piani d’azione, è importante, quindi, che il gestore faccia costantemente riferimento alle disposizioni normative, alle indicazioni operative e alle Linee Guida Ministeriali che via via si rendono disponibili (si veda in particolare il Decreto del Ministero della Transizione Ecologica 26 maggio 2022 n. 72).

l'insieme dei suoni indesiderati o nocivi in ambiente esterno prodotti dalle attività umane, compreso il rumore emesso da mezzi di trasporto, dovuto al traffico veicolare, al traffico ferroviario, al traffico aereo e proveniente da siti di attività industriali (D.Lgs 194/2005). 

è uno strumento di pianificazione in base al quale il territorio comunale viene suddiviso in zone acusticamente omogenee, a ciascuna delle quali viene attribuita una classe con i relativi limiti (stabiliti dal DPCM 14/11/1997) per il periodo di riferimento diurno e notturno

Piani degli interventi di Contenimento e Abbattimento del Rumore per le infrastrutture di trasporto

Livello giorno - sera - notte: indicatore individuato dalla Direttiva europea 2002/49/CE (recepita in Italia dal D. Lgs. 194/2005) correlato con il fastidio globale prodotto dal rumore nell’arco complessivo delle 24 ore. Esso è costruito combinando in modo “pesato” i livelli Lday, Levening e Lnight, dando un peso pari a 5 ai livelli serali (evening) e a 10 a quelli notturni (night).

Livello diurno: il livello continuo equivalente a lungo termine ponderato «A», determinato sull'insieme dei periodi diurni (dalle 06:00 alle 20:00) di un anno solare (anno di osservazione per l’emissione acustica e un anno medio sotto il profilo meteorologico).

Livello serale: il livello continuo equivalente a lungo termine ponderato «A», determinato sull'insieme dei periodi serali (dalle 20:00 alle 22:00) di un anno solare (anno di osservazione per l’emissione acustica e un anno medio sotto il profilo meteorologico).

Livello notturno: il livello continuo equivalente a lungo termine ponderato «A», determinato sull'insieme dei periodi notturni (dalle 22:00 alle 06:00) di un anno solare (anno di osservazione per l’emissione acustica e un anno medio sotto il profilo meteorologico)

Stabilisce i principi fondamentali in materia di tutela dell'ambiente esterno e dell'ambiente abitativo dall'inquinamento acustico

determina i valori limite per il rumore in riferimento alle classi di destinazione d’uso del territorio adottate dai comuni

definisce un approccio comune volto ad evitare, prevenire o ridurre, secondo le rispettive priorità, gli effetti nocivi, compreso il fastidio, dell’esposizione al rumore ambientale e fornisce una base per lo sviluppo di misure comunitarie di contenimento del rumore generato dalle principali sorgenti, in particolare veicoli stradali e su rotaia e relative infrastrutture, aeromobili, attrezzature utilizzate all’aperto e attrezzature industriali, e macchinari mobili.

recepimento della direttiva europea 2002/49/CE, che definisce le strategie per un approccio uniforme a livello comunitario ai fini della tutela dell’ambiente e della salute della popolazione dall’inquinamento acustico

avvia il processo di armonizzazione della normativa nazionale con la direttiva europea, apportando modifiche principalmente al D. Lgs 194/2005 alla Legge 447/1995

Tecniche di rilevamento e di misurazione dell’inquinamento acustico

Detta norme per la tutela dell’ambiente esterno ed abitativo dall’inquinamento acustico in attuazione della legge 26 ottobre 1995, n. 447

Sito del MASE - Direttiva 2002/49/CE

Elenco Nazionale dei TEcnici Competenti in Acustica

l'insieme dei suoni indesiderati o nocivi in ambiente esterno prodotti dalle attività umane, compreso il rumore emesso da mezzi di trasporto, dovuto al traffico veicolare, al traffico ferroviario, al traffico aereo e proveniente da siti di attività industriali (D.Lgs 194/2005). 

è uno strumento di pianificazione in base al quale il territorio comunale viene suddiviso in zone acusticamente omogenee, a ciascuna delle quali viene attribuita una classe con i relativi limiti (stabiliti dal DPCM 14/11/1997) per il periodo di riferimento diurno e notturno

Piani degli interventi di Contenimento e Abbattimento del Rumore per le infrastrutture di trasporto

Livello giorno - sera - notte: indicatore individuato dalla Direttiva europea 2002/49/CE (recepita in Italia dal D. Lgs. 194/2005) correlato con il fastidio globale prodotto dal rumore nell’arco complessivo delle 24 ore. Esso è costruito combinando in modo “pesato” i livelli Lday, Levening e Lnight, dando un peso pari a 5 ai livelli serali (evening) e a 10 a quelli notturni (night).

Livello diurno: il livello continuo equivalente a lungo termine ponderato «A», determinato sull'insieme dei periodi diurni (dalle 06:00 alle 20:00) di un anno solare (anno di osservazione per l’emissione acustica e un anno medio sotto il profilo meteorologico).

Livello serale: il livello continuo equivalente a lungo termine ponderato «A», determinato sull'insieme dei periodi serali (dalle 20:00 alle 22:00) di un anno solare (anno di osservazione per l’emissione acustica e un anno medio sotto il profilo meteorologico).

Livello notturno: il livello continuo equivalente a lungo termine ponderato «A», determinato sull'insieme dei periodi notturni (dalle 22:00 alle 06:00) di un anno solare (anno di osservazione per l’emissione acustica e un anno medio sotto il profilo meteorologico)

Stabilisce i principi fondamentali in materia di tutela dell'ambiente esterno e dell'ambiente abitativo dall'inquinamento acustico

determina i valori limite per il rumore in riferimento alle classi di destinazione d’uso del territorio adottate dai comuni

definisce un approccio comune volto ad evitare, prevenire o ridurre, secondo le rispettive priorità, gli effetti nocivi, compreso il fastidio, dell’esposizione al rumore ambientale e fornisce una base per lo sviluppo di misure comunitarie di contenimento del rumore generato dalle principali sorgenti, in particolare veicoli stradali e su rotaia e relative infrastrutture, aeromobili, attrezzature utilizzate all’aperto e attrezzature industriali, e macchinari mobili.

recepimento della direttiva europea 2002/49/CE, che definisce le strategie per un approccio uniforme a livello comunitario ai fini della tutela dell’ambiente e della salute della popolazione dall’inquinamento acustico

avvia il processo di armonizzazione della normativa nazionale con la direttiva europea, apportando modifiche principalmente al D. Lgs 194/2005 alla Legge 447/1995

Tecniche di rilevamento e di misurazione dell’inquinamento acustico

Detta norme per la tutela dell’ambiente esterno ed abitativo dall’inquinamento acustico in attuazione della legge 26 ottobre 1995, n. 447

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Data ultimo aggiornamento: 19/05/2023

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19/05/2023

Struttura responsabile della pubblicazione: Comunicazione

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