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Arsenico a Livigno

Il territorio del Comune di Livigno è stato adottato come area pilota per l’individuazione di una metodica per la definizione dei valori di fondo naturale nei suoli, applicabile sull’intero territorio regionale, sviluppata in conformità con le “Linee guida per la determinazione dei valori di fondo per i suoli e per le acque sotterranee” (Linee Guida n.8 del 2018) del Sistema Nazionale di Protezione dell’Ambiente (SNPA). L’area è stata scelta sulla base delle conoscenze pregresse a disposizione dell’Agenzia, che indicano la presenza diffusa di arsenico di origine naturale in tutta l’Alta Valtellina, e per il fatto che essa potrà essere interessata, nei prossimi anni, da numerosi interventi di riqualificazione, a seguito della sua designazione come una delle sedi dei Giochi olimpici invernali 2026.

Il progetto di studio è stato svolto da ARPA Lombardia in collaborazione con il Comune di Livigno, ANCE Lecco Sondrio e Confartigianato Imprese Sondrio, mediante la sottoscrizione di un protocollo d’intesa, al fine di coinvolgere i diversi soggetti (sia pubblici che privati) interessati alla definizione dei valori di fondo naturale, integrare le diverse conoscenze e professionalità e suddividere gli oneri economici per sviluppare un lavoro più approfondito ed esaustivo.

ARPA Lombardia ha predisposto un piano di campionamento che è stato condiviso con il Comune di Livigno. Il Comune si è fatto carico delle attività di campo che sono state svolte alla presenza dei tecnici dell’Agenzia. I campioni sono stati analizzati presso un laboratorio incaricato dal Comune, ma quota parte degli stessi è stato analizzato anche presso il laboratorio ARPA, per la validazione del set di dati totale.

L’Agenzia ha svolto l’analisi dei dati per identificare le eventuali correlazioni con le caratteristiche geologiche, geomorfologiche, pedologiche, ecc. del territorio indagato e l’elaborazione statistica per determinare il valore rappresentativo della concentrazione di arsenico nel suolo.

Le attività di campionamento sono stata effettuata nei giorni 1 e 6 settembre 2021, rispettivamente nelle aree di Livigno e di Trepalle. Complessivamente sono stati considerati 21 punti di indagine e sono stati prelevati 44 campioni di suolo da sottoporre ad analisi chimica, previa escavazione di trincee esplorative. Per ogni punto di indagine, sono stati prelevati un campione "superficiale”, composto con i materiali provenienti dagli strati superficiali del terreno, ascrivibili generalmente agli orizzonti pedogenetici A e B ed è in genere relativi ai primi 50/80 cm di profondità, e uno “profondo”, costituito con i materiali a pedogenesi meno avanzata (prevalentemente orizzonte C) collocati a profondità compresa tra la base dell’orizzonte superficiale e 1,5/2 metri di profondità. La suddivisione tra il materiale “superficiale” e “profondo” è stata effettuata in campo dal geologo sulla base delle caratteristiche pedogenetiche osservate (tessitura, colore, stato di alterazione). Il materiale è stato prelevato previa setacciatura in campo a 2 cm.

Le analisi sono state condotte sulla frazione inferiore a 2 mm del campione formato in campo, riportando l’esito relativo al singolo parametro all’intero campione, comprensivo della frazione tra 2 mm e 2 cm, individuata come scheletro. Il set analitico determinato comprende i seguenti parametri:

  • arsenico e metalli ad esso correlati (ferro, magnesio, manganese, cromo VI, rame e nichel);
  • pH, potenziale redox e contenuto di carbonio organico (parametri che forniscono indicazioni circa le condizioni riducenti o ossidanti del campione di suolo analizzato e che influiscono sulla concentrazione di arsenico nel suolo);

Sono stati, inoltre, prelevati 14 campioni di terreno tal quale per le analisi granulometriche di laboratorio e sono stati eseguiti 8 profili pedologici di dettaglio.

Come specificato dalle linee guida SNPA determinare il “valore di fondo” di un dato parametro significa attribuire ad esso un valore (o, in termini più generali, associare ad esso un descrittore) che esprima la variabilità massima di quel parametro in relazione all’”oggetto” che si intende rappresentare, all’area di indagine e, eventualmente, ad una finestra temporale”. A tal fine è necessario identificare il set di dati da utilizzare per l’analisi statistica, eliminando eventuali outlier, individuare la distribuzione statistica che meglio rappresenta i dati che si è scelto di considerare e scegliere il parametro statistico da utilizzare come descrittore del fondo naturale.

A tale fine, il set di dati utilizzato per la determinazione del valore di concentrazione rappresentativo del fondo naturale per l’arsenico è costituito da tutti i valori di concentrazioni rilevati e validati dall’Agenzia (senza distinzione tra campioni superficiali e profondi), fatta eccezione per quelli relativi ai campioni prelevati in corrispondenza del punto di indagine ubicato alla confluenza tra la Valle della Forcola, percorsa dallo Spöl, e la Valle Vago. Questo ultimi valori, che superano i 150 mg/mg, si configurano come outlier statistici e, benché siano riconducibili ad una origine naturale, è necessario un approfondimento di indagine per capire se tale situazione deve essere circoscritta allo specifico ambito in cui il punto di indagine è ubicato oppure no.

La distribuzione statistica che meglio rappresenta i dati che si è scelto di considerare è una distribuzione normale. Al fine di testare questa ipotesi è stato condotto il test di adattamento con il software ProUcl v. 5.1 che ha dato un coefficiente di correlazione (espresso dall’indice R) pari a 0,985 e quindi molto buono.

Il valore di fondo determinato è pari a 56 mg/kg, che è la concentrazione di arsenico corrispondente al 95° percentile della distribuzione normale rappresentativa del set di dati considerato. Tale valore è ritenuto valido per tutta l’area indagata che coincide con l’intero territorio comunale fatta eccezione per la porzione più a nord caratterizzata dall’affioramento delle falde carbonatiche dell’Ortles e di Quattervals che non sono state oggetto di indagine. Le modalità di applicazione del valore di fondo determinato sono indicate nel documento dal titolo “Norme tecniche di attuazione” consultabile dalla sezione “Approfondimenti” unitamente alla relazione tecnica dell’intero progetto con i relativi allegati.

Con riferimento alle Linee guida SNPA n. 8/2018 (relative alla determinazione dei VFN) per suolo si intende lo strato superiore della crosta terrestre composto di parti minerali, sostanza organica, acqua, aria e organismi viventi il cui spessore può orientativamente variare fra qualche centimetro e 1,5 m mentre con il termine sottosuolo si intende lo strato della crosta terrestre compreso fra la base del suolo e il substrato roccioso (Linee guida SNPA n. 8/2018).

Porzione di territorio geograficamente individuabile in cui può essere dimostrato che un valore di concentrazione di una o più sostanze nel suolo, superiore alle concentrazioni soglia di contaminazione di cui alle colonne A e B, Tabella 1, Allegato 5, al Titolo V, della Parte IV del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, sia ascrivibile a fenomeni naturali legati alla specifica pedogenesi del territorio stesso, alle sue caratteristiche litologiche e alle condizioni chimico-fisiche presenti (articolo 2, comma 1, lettera h) del DPR 120/2017)

Regolamento recante la disciplina semplificata della gestione delle terre e rocce da scavo, ai sensi dell'articolo 8 del decreto-legge 12 settembre 2014, n. 133, convertito, con modificazioni, dalla legge 11 novembre 2014, n. 164.

Web soil survey - United States Department of Agriculture Natural Resources Conservation Service (USDA)

Con riferimento alle Linee guida SNPA n. 8/2018 (relative alla determinazione dei VFN) per suolo si intende lo strato superiore della crosta terrestre composto di parti minerali, sostanza organica, acqua, aria e organismi viventi il cui spessore può orientativamente variare fra qualche centimetro e 1,5 m mentre con il termine sottosuolo si intende lo strato della crosta terrestre compreso fra la base del suolo e il substrato roccioso (Linee guida SNPA n. 8/2018).

Porzione di territorio geograficamente individuabile in cui può essere dimostrato che un valore di concentrazione di una o più sostanze nel suolo, superiore alle concentrazioni soglia di contaminazione di cui alle colonne A e B, Tabella 1, Allegato 5, al Titolo V, della Parte IV del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, sia ascrivibile a fenomeni naturali legati alla specifica pedogenesi del territorio stesso, alle sue caratteristiche litologiche e alle condizioni chimico-fisiche presenti (articolo 2, comma 1, lettera h) del DPR 120/2017)

Regolamento recante la disciplina semplificata della gestione delle terre e rocce da scavo, ai sensi dell'articolo 8 del decreto-legge 12 settembre 2014, n. 133, convertito, con modificazioni, dalla legge 11 novembre 2014, n. 164.

Web soil survey - United States Department of Agriculture Natural Resources Conservation Service (USDA)