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800.061.160

Arsenico in alta Valle Camonica

Lo studio dell’arsenico nei suoli dell’alta Valle Camonica è stato realizzato per rispondere all’esigenza, espressa dalla Comunità Montana, che si è fatta portavoce delle amministrazioni comunali, di definire i valori di fondo naturale per tale elemento anche in vista della realizzazione di importanti opere infrastrutturali di interesse comunitario e, in alcuni casi, strategiche in vista delle Olimpiadi invernali del 2026 (ad esempio la variante est di Edolo della SS 42 del “Tonale e della Mendola” e diversi interventi lungo la medesima strada, ma in comune di Ponte di Legno). L’indagine ha riguardato i territori dei comuni di Corteno Golgi, Edolo, Incudine, Malonno, Monno, Ponte di Legno, Sonico, Temù, Vezza D’Oglio e Vione.

Le attività svolte in Valcamonica fanno seguito ad analoghe attività realizzate in alta Valtellina, nello specifico nei Comuni di Livigno nel 2021 e di Bormio nel 2022 e sono state sviluppate secondo le medesime modalità già sperimentate in questi comuni.

L’indagine è stata sviluppata in accordo con le “Linee guida per la determinazione dei valori di fondo per i suoli e per le acque sotterranee” (linee guida n. 8 del 2018) del Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente (SNPA), nell’ambito di un protocollo d’intesa sottoscritto dalla Comunità Montana e dall’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente della Lombardia, al fine di integrare le relative conoscenze e professionalità e suddividere gli oneri economici, per sviluppare un lavoro più approfondito ed esaustivo.

L’area di studio delineata dalla Comunità Montana di Valle Camonica, data la sua elevata estensione (pari a circa 133 Km2) e valutati gli aspetti geologici e idrografici della stessa, è stata suddivisa in due lotti di indagine per l’esecuzione delle attività di campo e l’analisi dei dati risultanti:

  • Lotto n. 1: ubicato a sud della Linea del Tonale nel dominio strutturale delle Alpi meridionali e ricadente nel bacino idrografico del fiume Oglio in corrispondenza della confluenza con il torrente Ogliolo di Edolo, comprendente i Comuni di Corteno Golgi, Edolo, Malonno e Sonico;
  • Lotto n. 2: ubicato a nord della Linea del Tonale (a cavallo del dominio strutturale Austroalpino e di quello delle Alpi meridionali) e comprendente i Comuni di Incudine, Monno, Ponte di Legno, Temù, Vezza D’Oglio e Vione.

Per ogni lotto di indagine sono stati individuati 30 punti di campionamento, in modo da ottenere un set di dati significativo per la trattazione statistica dei risultati e adeguato a cogliere l’eterogeneità dei fattori che possono concorrere a determinare la distribuzione di arsenico sul territorio (litologia, geomorfologia e pedologia).

Le attività di campionamento relative al Lotto 1 sono state eseguite dal 18 al 27 ottobre 2022, mentre quelle relativa al Lotto 2 dal 13 al 21 giugno 2023.

Le analisi di laboratorio sono state condotte sulla frazione inferiore a 2 mm del campione formato in campo, riportando l’esito relativo al singolo parametro all’intero campione, comprensivo della frazione tra 2 mm e 2 cm, individuata come scheletro. Il set analitico determinato comprende i seguenti parametri:

  • arsenico e metalli ad esso correlati (ferro, magnesio, manganese, cromo VI, rame e nichel);
  • pH e contenuto di carbonio organico (parametri che forniscono indicazioni circa le condizioni riducenti o ossidanti del campione di suolo analizzato e che influiscono sulla concentrazione di arsenico nel suolo).

Inoltre, l’Agenzia ha eseguito la descrizione pedologica delle pareti delle trincee, realizzate per il campionamento dei suoli, in 22 dei 60 siti di indagine e ha prelevato 12 campioni di terreno tal quale per le analisi granulometriche di laboratorio, al fine di caratterizzare in modo più preciso alcuni dei suoli osservati.

Il set di dati utilizzato per la determinazione dei valori di concentrazione rappresentativi del fondo naturale per l’arsenico è costituito da 158 valori di concentrazione ritenuti indicativi delle condizioni naturali dell’area di studio.

Tale set di dati è stato elaborato mediante tecniche di analisi statistica classica e multivariata allo scopo di studiare la distribuzione di tale parametro nell’area di studio, identificare possibili outlier statistici e delineare eventuali aree caratterizzate da un diverso tenore di tale parametro.

Le elaborazioni, i cui risultati sono stati valutati alla luce delle conoscenze geologiche, geomorfologiche e pedologiche dell’area oggetto di indagine, hanno portato alla suddivisione dell’area di studio in 4 sub aree, ciascuna caratterizzata da un sottoinsieme dei dati iniziali, che è stato utilizzato per la determinazione del valore rappresentativo del fondo naturale per l’arsenico.

I valori di fondo naturale per l’arsenico determinati sono riportati nella tabella seguente:

ZONA

VFN Arsenico (mg/kg)

0 CSC
1 69
2 32*
3 133

*Da applicare nei “Siti ad uso verde pubblico, privato e residenziale” di cui alla tabella 1, allegato 5, al titolo V, della parte quarta del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152.

Nella c.d. Zona 0 non è stato determinato un valore di fondo naturale per l’arsenico perché le concentrazioni rilevate non eccedono le CSC (di cui alle colonne A e B, Tabella 1, Allegato 5, al Titolo V, della Parte IV del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152) che rimangono quindi valide quale riferimento per gli interventi di bonifica e la gestione delle terre e rocce da scavo.

Gli ambiti territoriali di validità dei valori determinati sono sono indicato nell figura riportata in galleria.

Con riferimento alle Linee guida SNPA n. 8/2018 (relative alla determinazione dei VFN) per suolo si intende lo strato superiore della crosta terrestre composto di parti minerali, sostanza organica, acqua, aria e organismi viventi il cui spessore può orientativamente variare fra qualche centimetro e 1,5 m mentre con il termine sottosuolo si intende lo strato della crosta terrestre compreso fra la base del suolo e il substrato roccioso (Linee guida SNPA n. 8/2018).

Porzione di territorio geograficamente individuabile in cui può essere dimostrato che un valore di concentrazione di una o più sostanze nel suolo, superiore alle concentrazioni soglia di contaminazione di cui alle colonne A e B, Tabella 1, Allegato 5, al Titolo V, della Parte IV del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, sia ascrivibile a fenomeni naturali legati alla specifica pedogenesi del territorio stesso, alle sue caratteristiche litologiche e alle condizioni chimico-fisiche presenti (articolo 2, comma 1, lettera h) del DPR 120/2017)

Regolamento recante la disciplina semplificata della gestione delle terre e rocce da scavo, ai sensi dell'articolo 8 del decreto-legge 12 settembre 2014, n. 133, convertito, con modificazioni, dalla legge 11 novembre 2014, n. 164.

Web soil survey - United States Department of Agriculture Natural Resources Conservation Service (USDA)

Con riferimento alle Linee guida SNPA n. 8/2018 (relative alla determinazione dei VFN) per suolo si intende lo strato superiore della crosta terrestre composto di parti minerali, sostanza organica, acqua, aria e organismi viventi il cui spessore può orientativamente variare fra qualche centimetro e 1,5 m mentre con il termine sottosuolo si intende lo strato della crosta terrestre compreso fra la base del suolo e il substrato roccioso (Linee guida SNPA n. 8/2018).

Porzione di territorio geograficamente individuabile in cui può essere dimostrato che un valore di concentrazione di una o più sostanze nel suolo, superiore alle concentrazioni soglia di contaminazione di cui alle colonne A e B, Tabella 1, Allegato 5, al Titolo V, della Parte IV del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, sia ascrivibile a fenomeni naturali legati alla specifica pedogenesi del territorio stesso, alle sue caratteristiche litologiche e alle condizioni chimico-fisiche presenti (articolo 2, comma 1, lettera h) del DPR 120/2017)

Regolamento recante la disciplina semplificata della gestione delle terre e rocce da scavo, ai sensi dell'articolo 8 del decreto-legge 12 settembre 2014, n. 133, convertito, con modificazioni, dalla legge 11 novembre 2014, n. 164.

Web soil survey - United States Department of Agriculture Natural Resources Conservation Service (USDA)