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Radiazioni non ionizzanti

Azioni correttive su stazioni di telefonia mobile

La recente comparsa sul mercato della telefonia mobile di un quarto operatore, ILIAD, lo sviluppo dell’offerta commerciale 5G e i limiti alle emissioni elettromagnetiche fissati dalla normativa nazionale, di gran lunga inferiori a quelli vigenti in Unione Europea, hanno creato una situazione di saturazione dello spazio elettromagnetico disponibile per l’installazione di nuove stazioni radio-base o per il loro adeguamento alle nuove tecnologie di banda ultra-larga. Tale problema si presenta soprattutto nelle grandi aree urbane come la città di Milano e rischia di bloccare lo sviluppo della rete di telefonia mobile.

ARPA Lombardia, quale Organismo preposto ad effettuare i controlli e ad esprimere i pareri preventivi all’installazione, sta elaborando una metodologia da condividere con gli operatori di telefonia mobile e le amministrazioni comunali che possa, attraverso azioni correttive coordinate con gli operatori stessi, risanare una situazione non a norma senza compromettere la qualità del servizio offerta dai soggetti esistenti e permettendo, nel contempo, l’inserimento di nuovi soggetti.

La menzionata prospettiva origina peraltro da un pronunciamento del TAR Lombardia, su ricorso degli operatori di settore, a seguito del quale ARPA, a fronte di una carenza normativa, è stata individuata quale ente tecnico idoneo alla proposta/configurazione delle azioni “correttive” al fine di conciliare le capacità emissive dei diversi operatori con le soglie e i limiti previsti dalla vigente normativa.