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Monitoraggio Pfas in Lombardia, pubblicato il Rapporto 2025

17/12/2025

“Come negli anni precedenti, anche nel 2024, gli esiti dei monitoraggi confermano la presenza in tracce di diverse sostanze PFAS (sostanze perfluoroalchiliche) senza alcun superamento dei limiti normativi, a eccezione del parametro PFOS (acido perfluoroottansolfonico), per il quale, su una serie di corpi idrici superficiali, i dati mostrano il superamento del valore normativo medio, mantenendosi comunque al di sotto del limite normativo massimo. Per lo stesso parametro sono stati riscontrati casi isolati di sforamento del valore soglia nelle acque sotterranee”.

È una sintesi del Rapporto 2025 sul monitoraggio delle sostanze perfluoroalchiliche effettuato da Arpa Lombardia su fiumi, laghi, acque sotterranee e scarichi nella nostra regione.

Completato il complesso e accurato processo di controllo e di valutazione complessiva dei dati, il documento afferente all’attività di monitoraggio svolta nel 2024 e in alcune campagne di rilevazione del 2025, è stato pubblicato sul sito dell’Agenzia.

1088 CAMPIONI NEL 2024 – Nel periodo 2017-2024 sono stati eseguiti più di 4.600 campionamenti su corpi idrici superficiali e sotterranei, oltre 220 campagne di indagine sulle altre matrici più critiche (acque di scarico, percolati e acque sotterranee contaminate), per un totale di oltre 70 mila analisi su tutto il territorio regionale.

A oggi sono state ricercate fino a 18 sostanze perfluoroalchiliche rispetto alle 6 sostanze previste dalla normativa nelle aree del territorio in cui vi è la potenziale maggiore diffusione.

Nel 2024 Arpa Lombardia ha effettuato il monitoraggio dei PFAS nei corsi d’acqua presso 127 stazioni di campionamento con frequenza generalmente trimestrale e in alcuni casi mensile. Sono stati inoltre controllati 19 laghi. Per il monitoraggio delle falde, sulle acque sotterranee grezze prima di qualsiasi trattamento di potabilizzazione, sono state effettuate due campagne su 100 pozzi distribuiti sull’intero territorio regionale. Due campagne hanno riguardato le acque reflue, rispettivamente in primavera e autunno, coinvolgendo numerosi depuratori e scarichi industriali.

In linea con gli anni scorsi, nel 2024 su fiumi e laghi il quadro delineatosi è quello di superamenti del valore normativo medio annuo per il solo PFOS (pari a 0,00065 µg/l); le singole concentrazioni del PFOS si sono invece ampiamente mantenute al di sotto del valore limite normativo massimo (pari a 36 µg/l).

Per tutti gli altri parametri (PFBS, PFBA, PFPeA, PFHxA, PFOA) non si riscontrano superamenti dei limiti normativi. I dettagli dell’andamento temporale, a partire dall’anno 2018, e una serie di rappresentazioni grafiche sono contenute all’interno del Rapporto.

Le analisi sono condotte dal Dipartimento Regionale Prestazioni Analitiche di Arpa Lombardia presso le sedi di Milano Niguarda e Brescia.

I PFAS E IL PFOS - I PFAS sono composti chimici sintetici la cui presenza nell’ambiente è stata riconosciuta solo negli ultimi decenni. Questi composti sono caratterizzati da stabilità chimica e termica, oltre che da proprietà idrorepellenti, che li hanno resi utili e molto diffusi in numerosi settori industriali sin dagli anni 50. Vengono impiegati in trattamenti di rivestimento per contenitori alimentari, in tessuti antimacchia e impermeabili, in vernici, schiume antincendio, imballaggi, mobili, e anche in biocidi e prodotti fitosanitari. Il PFOS (acido perfluoroottansolfonico), sostanza appartenente al gruppo dei PFAS, è soggetto a restrizioni in Europa da diversi anni e dal 2009 è incluso nella Convenzione internazionale di Stoccolma e ne è stato eliminato l’uso nei processi produttivi.