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Progetto LIFE CLIMAX PO

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IL PROGETTO EUROPEO PER L’ADATTAMENTO AL CAMBIAMENTO CLIMATICO NEL DISTRETTO DEL FIUME PO.

Il “Progetto CLIMAxPO” è un progetto che cerca di promuovere l’adattamento ai cambiamenti climatici attraverso una gestione delle risorse idriche a scala di distretto idrografico del Po, implementando le misure del NAS (la Strategia Nazionale di Adattamento) considerando le caratteristiche geografiche ed economiche e le peculiarità climatiche presenti nel distretto del Po, nonché proponendo misure di adattamento alle future condizioni di cambiamento climatico.

La zona del Mediterraneo si vede condizionata diversamente dalle influenze del cambiamento climatico, ciò sta portando a grandi sfide ambientali, che richiedono l’applicazione di misure di adattamento efficaci e urgenti, soprattutto nell’area del bacino del Distretto Bacino del Fiume Po, che sarà considerata come area pilota a livello nazionale per replicare le misure sull’adattamento climatico nel settore della gestione delle acque. Una delle conseguenze del cambiamento del clima è la maggiore frequenza di eventi meteorologici intensi: sia perché questo bacino è il più grande d’Italia, sia perché la popolazione coinvolta (circa venti milioni di abitanti) genera il 40% del PIL, senza un'adeguata strategia le conseguenze potranno avere pesanti ripercussioni a scala nazionale.

Alla conclusione del progetto, nel 2032, ci si attendono i seguenti risultati:

  • Mappatura e revisione degli strumenti di pianificazione e legislativi;
  • Istituzione di una Stakeholder Board;
  • Realizzazione di un accordo di governance multilivello;
  • Creazione di un osservatorio dedicato all’adattamento climatico;
  • Sviluppo di una piattaforma di informazioni e conoscenze sul clima;
  • Creazione di un indice di rischio climatico a livello di sottobacino;
  • Implementazione di un programma di sviluppo delle capacità sugli aspetti tecnici e finanziari relativi all’adattamento;
  • Realizzazione di progetti dimostrativi di adattamento, mirati ad affrontare i rischi e gli impatti climatici previsti dalla SNAC;
  • Creazione di una task force specializzata dedicata al coordinamento e alla mobilitazione di finanziamenti supplementari;
  • Formulazione di raccomandazioni politiche a livello dell’Unione Europea, nazionale e regionale.

Al progetto partecipano 21 enti tra l'ambito privato e pubblico, tra i quali alcune università, centri di ricerca e città metropolitane.
Il costo complessivo UE è di 10.734.562 Euro.

Tutte le informazioni riguardanti il progetto possono essere consultate sul sito ufficiale: 
https://www.lifeclimaxpo.adbpo.it/

Il Progetto sarà svolto in undici pacchetti di lavoro (Work Packages), suddivisi tra glie enti partecipanti, specificamente Arpa Lombardia parteciperà direttamente nella esecuzione del WP5 (Water Management) e WP7 (Defence and Water Infrastructure), ed indirettamente nel WP3 (Technical and Methodological Approach).

Arpa Lombardia contribuirà attraverso la condivisione dei dati per lo sviluppo dei seguenti prodotti:

  • un dataset climatico per il Nord Italia quale supporto alla creazione di scenari futuri e alla realizzazione dell'indice di rischio climatico;
  • acquisirà apparecchiature che aiuterà nel miglioramento del monitoraggio e gestione degli eventi estremi che hanno effetti significativi sia in ambito urbano che (attraverso il miglioramento della stima della precipitazione in atto e dei conseguenti possibili effetti alluvionali) in alta montagna;
  • il rafforzamento delle reti osservative, lo sviluppo di Early Warning System con la finalità di migliorare il sistema di gestione delle inondazioni nelle zone urbane;
  • favorire azioni di adattamento per le comunità locali e regionali;
  • condivisione delle conoscenze tecniche e pratiche (strumenti e metodologie);
  • sviluppo delle capacità e consapevolezza con la partecipazione degli enti interessati (Consorzi di Bonifica, Comuni, Provincie).

Il Codice della Protezione Civile (D. Lgs. 2 gennaio 2018, n. 224) è lo strumento normativo che regolamenta il Servizio Nazionale di Protezione Civile. Il Codice nasce dall’obiettivo di semplificare e rendere più lineari le disposizioni di protezione civile, racchiudendo tutta la normativa in materia in un unico testo di facile lettura.

È stato emanato in attuazione delle Legge Delega 308 del 15 dicembre 2004 ed ha riunito e coordinato in un unico corpus la disciplina normativa dei differenti settori del diritto ambientale, introducendo sostanziali modifiche alla legislazione preesistente; in particolare il Titolo II della Parte Terza disciplina, in recepimento alla  Direttiva 2000/60/CE, il tema delle risorse idriche definendo, in particolare, gli obiettivi di qualità che i corpi idrici, superficiali e sotterranei, devono raggiungere. Abroga il previgente decreto legislativo 11 maggio 1999, n. 152.

A seguito all’approvazione del D.lgs. 152/06, sono stati emanati alcuni decreti attuativi, tra cui si segnalano:

  • Decreto Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare 16 giugno 2008, n. 131 “Regolamento recante i criteri tecnici per la caratterizzazione dei corpi idrici (tipizzazione, individuazione dei corpi idrici, analisi delle pressioni)”.
  • Decreto Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare 8 novembre 2010, n. 260, “Criteri tecnici per la classificazione – modifica norme tecniche Dlgs 152/06”.
  • Decreto Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare 27 novembre 2013, n. 156 “Regolamento recante i criteri tecnici per l'identificazione dei corpi idrici artificiali e fortemente modificati per le acque fluviali e lacustri, per la modifica delle norme tecniche del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, recante Norme in materia ambientale, predisposto ai sensi dell'articolo 75, comma 3, del medesimo decreto legislativo”.

La normativa sulla tutela delle acque superficiali trova il suo principale riferimento nella Direttiva 2000/60/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 23 ottobre 2000, che istituisce un quadro per l'azione comunitaria in materia di acque. In Italia è stata recepita con il Decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 “Norme in materia ambientale".

La direttiva persegue obiettivi ambiziosi: prevenire il deterioramento qualitativo e quantitativo, migliorare lo stato delle acque e assicurare un utilizzo sostenibile, basato sulla protezione a lungo termine delle risorse idriche disponibili.

Il Piano di Gestione del distretto idrografico è lo strumento operativo previsto dalla Direttiva 2000/60/CE, recepita a livello nazionale dal D.lgs 152/06 e ss.mm.iii, per attuare una politica coerente e sostenibile della tutela delle acque comunitarie, attraverso un approccio integrato dei diversi aspetti gestionali ed ecologici alla scala di distretto idrografico.

Piano di Tutela delle Acque (PTA) è lo strumento di pianificazione per la tutela qualitativa e quantitativa delle acque. La legge regionale n. 26 del 12 dicembre 2003 individua le modalità di approvazione del PTA previsto dalla normativa nazionale.

Il PTA è formato da:

  • Atto di indirizzi, approvato dal Consiglio regionale con delibera n. 929 del 2015, che contiene gli indirizzi strategici regionali in tema di pianificazione delle risorse idriche
  • Programma di Tutela e Uso delle Acque (PTUA), approvato dalla Giunta regionale, che costituisce, di fatto, il documento di pianificazione e programmazione delle misure necessarie al raggiungimento degli obiettivi di qualità ambientale. Il PTUA 2016 è stato approvato con d.g.r. n. 6990 del 31 luglio 2017, pubblicata sul Bollettino Ufficiale di Regione Lombardia n. 36, Serie Ordinaria, del 4 settembre 2017. Il PTUA 2016 costituisce la revisione del PTUA 2006, approvato con d.g.r. n. 2244 del 29 marzo 2006.

Nel 2022 Regione Lombardia ha avviato il percorso di aggiornamento del PTA.

Disposizioni urgenti per il contrasto della scarsità idrica e per il potenziamento e l'adeguamento delle infrastrutture idriche.

Agenzia Europea dell'Ambiente

Autorità di Bacino Distrettuale del fiume Po

Geoportale della Regione Lombardia

Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale

Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE)

Piano di Gestione 2021 - Piano Acque

PIANO DI TUTELA DELLE ACQUE

Sistema Nazionale per la Protezione dell'Ambiente

Protezione civile regionale

Il Codice della Protezione Civile (D. Lgs. 2 gennaio 2018, n. 224) è lo strumento normativo che regolamenta il Servizio Nazionale di Protezione Civile. Il Codice nasce dall’obiettivo di semplificare e rendere più lineari le disposizioni di protezione civile, racchiudendo tutta la normativa in materia in un unico testo di facile lettura.

È stato emanato in attuazione delle Legge Delega 308 del 15 dicembre 2004 ed ha riunito e coordinato in un unico corpus la disciplina normativa dei differenti settori del diritto ambientale, introducendo sostanziali modifiche alla legislazione preesistente; in particolare il Titolo II della Parte Terza disciplina, in recepimento alla  Direttiva 2000/60/CE, il tema delle risorse idriche definendo, in particolare, gli obiettivi di qualità che i corpi idrici, superficiali e sotterranei, devono raggiungere. Abroga il previgente decreto legislativo 11 maggio 1999, n. 152.

A seguito all’approvazione del D.lgs. 152/06, sono stati emanati alcuni decreti attuativi, tra cui si segnalano:

  • Decreto Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare 16 giugno 2008, n. 131 “Regolamento recante i criteri tecnici per la caratterizzazione dei corpi idrici (tipizzazione, individuazione dei corpi idrici, analisi delle pressioni)”.
  • Decreto Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare 8 novembre 2010, n. 260, “Criteri tecnici per la classificazione – modifica norme tecniche Dlgs 152/06”.
  • Decreto Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare 27 novembre 2013, n. 156 “Regolamento recante i criteri tecnici per l'identificazione dei corpi idrici artificiali e fortemente modificati per le acque fluviali e lacustri, per la modifica delle norme tecniche del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, recante Norme in materia ambientale, predisposto ai sensi dell'articolo 75, comma 3, del medesimo decreto legislativo”.

La normativa sulla tutela delle acque superficiali trova il suo principale riferimento nella Direttiva 2000/60/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 23 ottobre 2000, che istituisce un quadro per l'azione comunitaria in materia di acque. In Italia è stata recepita con il Decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 “Norme in materia ambientale".

La direttiva persegue obiettivi ambiziosi: prevenire il deterioramento qualitativo e quantitativo, migliorare lo stato delle acque e assicurare un utilizzo sostenibile, basato sulla protezione a lungo termine delle risorse idriche disponibili.

Il Piano di Gestione del distretto idrografico è lo strumento operativo previsto dalla Direttiva 2000/60/CE, recepita a livello nazionale dal D.lgs 152/06 e ss.mm.iii, per attuare una politica coerente e sostenibile della tutela delle acque comunitarie, attraverso un approccio integrato dei diversi aspetti gestionali ed ecologici alla scala di distretto idrografico.

Piano di Tutela delle Acque (PTA) è lo strumento di pianificazione per la tutela qualitativa e quantitativa delle acque. La legge regionale n. 26 del 12 dicembre 2003 individua le modalità di approvazione del PTA previsto dalla normativa nazionale.

Il PTA è formato da:

  • Atto di indirizzi, approvato dal Consiglio regionale con delibera n. 929 del 2015, che contiene gli indirizzi strategici regionali in tema di pianificazione delle risorse idriche
  • Programma di Tutela e Uso delle Acque (PTUA), approvato dalla Giunta regionale, che costituisce, di fatto, il documento di pianificazione e programmazione delle misure necessarie al raggiungimento degli obiettivi di qualità ambientale. Il PTUA 2016 è stato approvato con d.g.r. n. 6990 del 31 luglio 2017, pubblicata sul Bollettino Ufficiale di Regione Lombardia n. 36, Serie Ordinaria, del 4 settembre 2017. Il PTUA 2016 costituisce la revisione del PTUA 2006, approvato con d.g.r. n. 2244 del 29 marzo 2006.

Nel 2022 Regione Lombardia ha avviato il percorso di aggiornamento del PTA.

Disposizioni urgenti per il contrasto della scarsità idrica e per il potenziamento e l'adeguamento delle infrastrutture idriche.

Agenzia Europea dell'Ambiente

Autorità di Bacino Distrettuale del fiume Po

Geoportale della Regione Lombardia

Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale

Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE)

Piano di Gestione 2021 - Piano Acque

PIANO DI TUTELA DELLE ACQUE

Sistema Nazionale per la Protezione dell'Ambiente

Protezione civile regionale