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Controlli agli inceneritori

La normativa ambientale (decreto legislativo 152/2006) prevede che i rifiuti in ingresso ai termovalorizzatori siano sottoposti ad un controllo radiometrico che ha lo scopo di prevenire la possibile fusione nell’impianto di sorgenti radioattive nascoste tra i rifiuti. Si tratta di un evento possibile, anche se molto raro, che potrebbe avere conseguenze significative sull’operatività dell’impianto. Per prevenire questo tipo di incidenti all’ingresso dei termovalorizzatori sono posizionati rivelatori di radiazioni, chiamati “portali”, che controllano tutti i carichi in entrata.

Nei rari casi in cui i controlli individuano vere sorgenti radioattive (ad esempio sorgenti di radio 226) si procede all’estrazione della sorgente dal carico ed al suo smaltimento come rifiuto radioattivo.

Più frequentemente, i controlli in atto all'ingresso dei termovalorizzatori individuano la presenza di quantità di radioattività molto piccole contenute nei rifiuti prodotti da persone che sono state sottoposte a trattamenti con radiofarmaci (avanzi di cibo, pannoloni, eccetera con tracce di iodio 131 o altri radionuclidi di uso medicale). Anche se si tratta di situazioni prive di rilevanza dal punto di vista della radioprotezione, questi rifiuti sono accantonati per il periodo necessario affinché la radioattività decada (da pochi giorni ad alcune settimane) e quindi smaltiti come rifiuti ordinari.

 

 

Il Decreto Legislativo n. 152/06 rappresenta il testo unico ambientale contenente le indicazioni per la protezione e la salvaguardia dell'ambiente sul territorio nazionale italiano. Per quanto riguarda la tematica delle acque, essa è riportata nella Parte Terza del decreto, e costituisce il recepimento delle direttive europee emanate sull'argomento. 

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Data ultimo aggiornamento: 07/11/2024

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07/11/2024

Struttura responsabile del contenuto informativo: Radioattività

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Struttura responsabile della pubblicazione: Comunicazione

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