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Piano nazionale di azione per il radon 2023 - 2032

Con DPCM 11 gennaio 2024 è stato adottato il Piano Nazionale di Azione per il Radon 2023 – 2032 (PNAR), in applicazione dell’articolo 10 del decreto legislativo n.101/2020 s.m.i..  Il piano è stato redatto in base alle disposizioni normative nazionali e comunitarie ed è coerente con le indicazioni contenute nei documenti scientifici di indirizzo dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS).

Lo scopo del piano, che ha validità decennale, è quello di ridurre i rischi a lungo termine associati all’esposizione al gas radon. Gli obiettivi specifici di riduzione dell’esposizione al radon, da realizzarsi nell’arco di durata del piano, sono i seguenti:

  • riduzione della concentrazione di radon nei luoghi di lavoro con concentrazione superiore ai 300 Bq/m3;
  • riduzione della concentrazione di radon in almeno il 50% delle abitazioni (sia private che appartenenti al patrimonio di edilizia residenziale pubblica) ricadenti nelle aree prioritarie e in cui sia stata riscontrata una concentrazione superiore ai 200 Bq/m3, dando priorità a quelle con concentrazione superiore ai 300 Bq/m3;
  • verifica che il livello di concentrazione sia inferiore ai 200 Bq/m3 nelle abitazioni costruite dopo il 31 dicembre 2024.

Il raggiungimento degli obiettivi prefissati viene perseguito attraverso una molteplicità di azioni sviluppate attraverso tre Assi, chiamati nell’ordine Misurare, Intervenire e Coinvolgere.  All’interno di ciascun asse è prevista una molteplicità di Azioni tra cui, a titolo di esempio: la classificazione del territorio in base alla concentrazione del gas radon indoor; la disponibilità di servizi di dosimetria per le misure di concentrazione di radon; la disponibilità e formazione di esperti in interventi di risanamento; la sensibilizzazione dei proprietari alla problematica associata al gas radon. La riduzione del rischio da esposizione al radon si raggiunge attraverso l’applicazione di tutte le azioni ed attività contenute nel piano. Poiché la realizzazione parziale può compromettere la realizzazione del piano, a ciascuna Attività è stato associato un indicatore di risultato e il target previsto.

Riportiamo lo schema funzionale della struttura del PNAR:

ASSE 1 Misurare: individuazione delle situazioni di maggiore esposizione
Azioni da 1.1 a 1.7 Dalle metodologie per lo svolgimento di campagne radon, ai criteri per l’individuazione delle aree prioritarie
ASSE 2 Intervenire: strumenti per la prevenzione e riduzione della concentrazione di radon indoor
Azioni da 2.1 a 2.7 Dagli interventi di risanamento, formazione e qualificazione degli esperti in risanamento radon, alle connessioni con programmi di prevenzione del fumo
ASSE 3 Coinvolgere: informazione, educazione, formazione e divulgazione
Azioni da 3.1 a 3.6 Osservatorio nazionale radon, strategie di comunicazione, educazione, partecipazione e Citizen scienze.

 

Ricordiamo inoltre la sezione Appendice del piano dove sono riportate alcune indicazioni ed approfondimenti nonché linee guida di prima applicazione, in particolare per quanto riguarda:

  • prima individuazione di specifiche tipologie di ulteriori luoghi di lavoro soggetti all’obbligo di sorveglianza delle concentrazioni di radon indoor: locali chiusi con impianti di trattamento per la potabilizzazione dell’acqua in vasca aperta, impianti di imbottigliamento delle acque minerali, naturali e di sorgente, centrali idroelettriche
  • individuazione dei luoghi di lavoro esentati dalla misurazione: locali di servizio, spogliatoi, bagni, vani tecnici, sottoscala, corridoi, locali a basso fattore di occupazione (< 100 ore/anno).

Linee guida per la prevenzione delle esposizioni al gas radon in ambienti indoor

Istituto Superiore Sanità - Radon

Organizzazione Mondiale della Sanità - Radon

SUPSI – Schede tecniche risanamenti radon

Regione Lombardia – Bando Servizi dosimetria radon

Regione Lombardia – Elenco (non esaustivo) Servizi dosimetria radon

Prima individuazione delle aree prioritarie a rischio radon in Lombardia

Metodi di misura del radon 222 nelle acque di rete: l'esperienza di Arpa Lombardia.

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Data ultimo aggiornamento: 22/03/2024

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22/03/2024

Struttura responsabile del contenuto informativo: Radioattività

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Struttura responsabile della pubblicazione: Comunicazione

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