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SIN LAGHI DI MANTOVA E POLO CHIMICO

Il perimetro del SIN include sia aree pubbliche (laghi di Mezzo e Inferiore, riserva naturale della Vallazza, alcuni tratti del fiume Mincio e relative sponde) che private (area del polo industriale).

Le indagini di caratterizzazione eseguite all’interno dei vari comparti ambientali hanno evidenziato il seguente quadro:

  • suolo e sottosuolo: elevata contaminazione da idrocarburi leggeri e pesanti, composti organici aromatici (BTEXS), metalli (in particolare mercurio nella zona del petrolchimico), PCB e diossine/furani;
  • falda: elevata contaminazione da idrocarburi totali, composti organici aromatici (BTEX), stirene e cumene (nella zona del petrolchimico), MTBE ed ETBE (nella zona della ex Raffineria), composti organo-alogenati e metalli.
  • sedimenti: i sedimenti presenti sul fondo dei canali, del fiume Mincio, delle darsene e delle aree umide sono contaminati da idrocarburi pesanti, metalli (in particolare mercurio) e diossine.

In corrispondenza dell’ex raffineria IES e in alcune zone del petrolchimico ENI è stata riscontrata in falda la presenza di fase organica separata (surnatante), costituita da un miscuglio di sostanze liquide e viscose, amalgamate con il terreno e provenienti da lavorazioni chimiche, in particolare da idrocarburi che galleggiano sulla falda. Il surnatante costituisce una sorgente di contaminazione primaria a causa del continuo rilascio di sostanze inquinanti nelle acque sotterranee e la finalità degli interventi di messa in sicurezza messi in atto dalle singole aziende è principalmente quella di evitare che la contaminazione della falda raggiunga il fiume Mincio e le aree umide poste a valle dal polo chimico.

Nel è presente una serie di pozzi barriera che creano sbarramenti idraulici finalizzati a contenere la falda contaminata entro i confini di proprietà.