Le forti precipitazioni dell’ultimo periodo hanno causato un’accelerazione in alcuni dissesti monitorati dal Centro Monitoraggio Geologico di ARPA Lombardia (CMG) in particolare presso la frana Pal nel comune di Sonico (Bs) e la frana del Ruinon nel comune di Valfurva (So), dove in soli sette giorni sono caduti circa 130 millimetri di acqua, e cioè circa un quinto/sesto di acqua che in situazioni normali si rileva nella zona in un intero anno.
A ciò si sono aggiunte le temperature elevate rispetto alla media stagionale e la mancanza di copertura nevosa fino a circa 2400-2500 metri, che, in particolare nell’area del Ruinon hanno fatto sì che un grosso quantitativo di acqua saturasse parzialmente i depositi che costituiscono la parte bassa della frana, rimettendola in moto.
La mattina di domenica 11 novembre i tecnici del CMG, che seguivano con la massima attenzione i fenomeni, hanno rilevato il superamento della soglia di piovosità sulla frana di Pal. Ma è soprattutto il superamento delle soglie radar nella parte inferiore della frana del Ruinon che ha indotto il responsabile del CMG, Luca Dei Cas, a intensificare il presidio della sala operativa garantendo la presenza degli operatori 24 ore su 24 fino alla cessazione della situazione di allerta massima.
Nelle giornate più critiche la valutazione del rischio, tratteggiata sulla base dei dati raccolti attraverso la strumentazione in dotazione e con il sorvolo dell’area di frana, è stata classificata come scenario C del piano di emergenza (superamento della soglia di elevata criticità), che prevede colamenti o franamenti di migliaia o decine di migliaia di metri cubi dalla parte della nicchia bassa che possono raggiungere il fondovalle e interessare la strada.
Dopo una forte accelerazione registrata lunedì 12 novembre, è stato rilevato un rallentamento e una più consistente riduzione delle aree a maggiore velocità. In particolare, mentre nelle giornate di lunedì e martedì era stata individuata un areale di circa 25.000 metri quadrati come soggetto a un forte movimento, già la mattina di mercoledì 14 l’areale si era ridotto a 15000 metri quadrati confermando le previsioni di riduzione.
Terminata la fase acuta, da domenica 18 novembre il monitoraggio prosegue quotidianamente e i dati raccolti negli ultimi giorni confermano che man mano che diminuisce la saturazione quest’area di frana drena e perde parte dell’acqua accumulata e, di conseguenza, la velocità rallenta. Il trend di movimento, ove non ci siano altre precipitazioni in questi giorni, fa pensare che questo rallentamento proseguirà anche se non è possibile al momento prevedere con esattezza in quanto tempo si possa arrivare al di sotto della soglia di attenzione.
La frana del Ruinon è un fenomeno conosciuto dai geologi dagli anni 60, anche se è stato oggetto di maggior attenzione soltanto a partire dal 1987/88 prima dalla Comunità Montana Alta Valtellina e in seguito da Regione Lombardia. Dal 1996/97 l’area viene monitorata da Regione Lombardia. Il CMG segue costantemente i movimenti della frana attraverso una serie di strumenti quali il radar da terra ed estensimetri che trasmettono dati in tempo reale alla sala operativa di Sondrio e con misure manuali, distometriche e inclinometriche e con GPS, che gli operatori effettuano costantemente sull’area di frana.
Organo tecnico di rilevazione dei fenomeni geologici, il CMG di ARPA Lombardia rappresenta in questo campo il braccio operativo di Regione Lombardia e lavora a stretto contatto con la sala operativa regionale di Protezione Civile, che a sua volta si raccorda con tutte le istituzioni, in primis con la prefettura per fenomeni ad alto rischio come quello del Ruinon.
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