Questo sito utilizza cookie tecnici e di terze parti. Per saperne di più consulta la Consulta la PRIVACY POLICY.

L'utilizzo di cookie di terze parti, comunque responsabili del trattamento, consente di attivare l'incorporamento di elementi necessari al funzionamento del social network Twitter e dell'interprete di dati geografici OpenStreetMap. Prima di proseguire la navigazione scegli quali accettare dei suddetti Cookie per attivare il relativo elemento, oppure clicca su "Chiudi e rifiuta tutto".

Salta al contenuto principale
800.061.160

Progetto Specie Alloctone invasive nel bacino del Lago Maggiore (SPAM, 2016-2018)

Zannichelia Palustris

Il progetto di ricerca “Specie Alloctone invasive nel bacino del Lago Maggiore"(SPAM) finanziato dalla Commissione Internazionale per la Protezione delle Acque Italo-Svizzere (CIPAIS) è stato condotto nel triennio di ricerca 2016-2018 da ARPA Lombardia e CNR IRSA di Verbania.

Obiettivo dello studio sono le specie vegetali (macrofite acquatiche) e animali (bivalvi e macrocrostacei) alloctone presenti nel bacino del Lago Maggiore.

Per specie esotica si intende una specie trasportata dall’uomo, in maniera volontaria o accidentale, al di fuori della sua area di origine. Nella definizione classica, data nell’ambito della Convenzione della Biodiversità e ripresa dal Regolamento EU 1143/14, sono inclusi semi, i propaguli, le uova, ma anche le razze e le varietà delle specie in grado di sopravvivere e riprodursi.
Sinonimi del termine esotico sono: alieno, alloctono, introdotto, non-nativo, non-indigeno. Al contrario, una specie presente nella sua area di origine è definita autoctona o nativa o indigena.
Si definiscono specie aliene invasive (IAS: Invasive Alien Species) le specie aliene che minacciano la biodiversità e i servizi ecosistemici collegati, con effetti negativi su di essi, e che causano impatti negativi sulla salute umana e sulle attività economiche.

Non tutte le specie esotiche sono invasive, cioè dannose, e anzi di norma solo una piccola percentuale delle specie esotiche che arrivano su un dato territorio creano problemi (per esempio delle 12.000 specie esotiche registrate in Europa, il 10-15% è ritenuto invasivo).

I tassi di crescita delle invasioni biologiche, favorite nell’ultimo secolo dall’incremento del commercio, dei viaggi e del turismo legati alla globalizzazione, sono esponenziali: il numero di specie esotiche è cresciuto negli ultimi 30 anni del 76% in Europa e addirittura del 96% in Italia. La crescente diffusione delle specie esotiche è generalizzata a livello mondiale senza che ci siano ancora segnali di rallentamento di questa crescita.
I fattori economici rappresentano la principale causa delle invasioni da parte delle specie esotiche, le quali avvengono con maggiore frequenza nei paesi più ricchi in conseguenza del fenomeno della globalizzazione.

Le specie esotiche invasive sono tra le principali cause di perdita di biodiversità, seconde solo alla distruzione degli habitat, e minacciano l’esistenza di moltissime specie autoctone in tutti i continenti. Numerosi sono anche gli esempi di effetti sulle attività produttive umane, ad esempio l’agricoltura.

Le specie esotiche invasive possono inoltre avere notevoli impatti sanitari a causa della trasmissione di allergie o malattie attraverso i continenti sia all’uomo che alle altre specie animali e vegetali.

L’impatto economico delle specie esotiche invasive è stimato in oltre 12 miliardi di euro annui nella sola Unione Europea.

Nessuna voce di glossario da mostrare.
Nessuna normativa da mostrare.
Nessun link utile da mostrare.
Nessuna voce di glossario da mostrare.
Nessuna normativa da mostrare.
Nessun link utile da mostrare.